Solofra

 

di Andrea Fantucchio 

Un mese di indagini non sono bastate a rintracciare i colpevoli del furto a casa dell'ex comandante dei carabinieri di Solofra, l'avvocato Carmine Capone

La vittima aveva raccontato come una donna - in pieno giorno - si fosse presentata a casa sua spacciandosi per fisioterapista. 

«Era di carnagione scura, capelli castani, alta circa un metro e sessanta, con grossi occhiali che coprivano gran parte del viso. Mia moglie, invalida, non aveva potuto allontanarla: quella donna continuava a pronunciare frasi senza senso e a mandare sms. Sembrava che prendesse tempo».

Pochi minuti dopo il campanello aveva suonato ancora.

Ecco presentarsi una seconda ragazza: «Con addosso un vistoso pantalone colorato. Assicurava di essere una amica della prima donna  specializzata nell'assistenza agli anziani». I tentativi della coppia di allontanare le due indesiderate visitatrici si sono rivelati vani. 

Le due donne erano rimaste in casa diversi minuti prima di andare via. Solo il giorno successivo Carmine e la moglie avevano scoperto di essere stati derubati di 3mila euro, di un orologio in oro e di un ciondolo dello stesso metallo prezioso. Tutto era custodito in un comò della stanza da letto: un luogo che i due anziani ritenevano inviolabile e dove avevano deciso di conservare quegli oggetti ai quali tenevano così tanto. In altri cassetti della stanza c'erano indumenti gettati alla rinfusa: tutto suggeriva la presenza di ladri che, probabilmente, si erano avvalsi delle due donne per distrarre i proprietari di casa.

Dopo un mese di indagine, come detto, si è deciso di archiviare il procedimento, ritenendo che l'identikit fornito non fosse sufficiente: nel condominio non c'erano telecamere e gli accertamenti compiuti non hanno dato gli esiti sperati, gli investigatori hanno deciso di gettare la spugna.  I due anziani hanno così perso ogni speranza non solo di vedersi restituiti soldi e oggetti rubati, ma anche di avere giustizia. 

Purtroppo non un caso isolato. In Irpinia, negli ultimi mesi, i furti di appartamento sono tornati prepotentemente d'attualità. Qualche settimana fa a Montemiletto dei ladri, dopo essere stati scoperti, avevano sparato. Così come sono state già diverse le case svaligiate da “topi d'appartamento” fra Avella e dintorni. Episodi simili si sono verificati anche in Valle Caudina, dove è stata presa di mira anche la casa di un giudice.