di AnFan
Volevano andare in vacanza e, senza costumi da bagno, era un bel problema: così avevano deciso di rubarli. Questo almeno è quanto sosteneva la Procura che le aveva accusate di furto aggravato e danneggiamento. A incastrarle c'era la testimonianza di un dipendente dell'Oviesse di Atripalda, che aveva raccontato ai carabinieri di aver beccato le due donne, una 29enne e una 27enne di Solofra, con le "mani nella marmellata". Il fatto risale al 2013: le imputate, oltre che del furto, erano accusate anche di aver danneggiato i capi di abbigliamento, rompendo i dispositivi antitaccheggio. Eppure il giudice di Avellino, Maria Rega, le ha assolte, accogliendo la tesi difensiva dell'avvocato, Alberico Villani. Il legale ha ottenuto la concessione delle attenuanti generiche e ha fatto cadere l'aggravante relativa furto, puntando poi sulla minima rilevanza dei fatti contestati alle sue assistite. Novante giorni per le motivazioni.