Grottaminarda

 

di Gianni Vigoroso

Claire Martin non si sarebbe suicidata, colpo di scena nel giallo di Carpignano. Dna sotto le unghie e su frammenti di capelli. A distanza di sei anni si riapre il caso  in Irpinia. La donna tedesca rinvenuta cadavere in una villa a Grottaminarda con otto coltellate alla gola, sarebbe stata uccisa. A rivelarlo dall’Inghilterra attraverso un messaggio sono stati i suoi genitori, i quali sin dal primo momento avevano respinto la tesi del suicidio.

Tracce di pelle rinvenute sotto le unghie e frammenti di capelli hanno spinto gli inquirenti a riaprire a distanza di sei anni il caso Claire. La tragica morte della giovane cameriera tedesca avvenuta a Grottaminarda non sarebbe da collegare ad un suicidio, come sostenuto sin dal primo momento dagli investigatori.

La donna sarebbe stata uccisa, non si sa ancora per mano di chi. A rivelare il colpo di scena di una vicenda avvolta dal mistero sono stati i suoi genitori dall’Inghilterra, dopo aver incontrato in Italia i magistrati della Procura di Benevento e ricevuto la comunicazione dal loro difensore di fiducia. “Ci fu promesso che il caso sarebbe stato riesaminato e così è stato. E’ una morte quella di Claire che ha "un cattivo odore".  Nostra figlia è stata uccisa. Ed ora finalmente ci sono nuove prove che speriamo possano portare all’individuazione del suo assassino. Attendiamo fiduciosi i risultati degli esami del dna.” Era la mattina del 1 marzo 2012, quando la giovane donna venne rinvenuta a terra sgozzata sul pianerottolo della villetta dei suoceri.

Un mistero sin dall’inizio ma nello stesso tempo, un caso chiuso con una sola parola: suicidio.

Versione che però non ha mai convinto i suoi genitori, Patricia e Colvin Martin. Entrambi dopo aver assistito alla tumulazione avvenuta nel cimitero di Grottaminarda, ritornati a casa nella loro terra, avevano sostenuto con rabbia da sempre tutta un’altra tesi, quella dell’omicidio. Claire dopo aver salutato il piccolo Alex, avrebbe dovuto raggiungere il suo luogo di lavoro a Melito Irpino, dove purtroppo non è mai arrivata. Otto coltellate alla gola e la morte a pochi passi dal Santuario della Madonna di Carpignano.  Si parlò anche di morte legata ad una depressione post parto, tesi che però i genitori hanno sempre respinto. Un caso approdato anche alla Vita in Diretta grazie alla sensibilità umana di Marco Liorni e sui maggiori quotidiani britannici, dove è stata da sempre rilanciata la tesi dell’omicidio. “Dalla morte di Claire, la nostra vita è cambiata per sempre.”

Ora a distanza di sei anni il giallo torna alla ribalta quando tutto sembrava ormai archiviato per sempre.

Così la BBC News England (Nottingham)

Stuart Hamilton, un patologo del Ministero dell'Interno, e il detective in pensione Tony Blockley avevano respinto durante un'indagine della BBC Inside Out la tesi del suicidio. "Suggerirei che sia necessario solo andare a cercare l'assassino", aveva detto il dottor Hamilton. “Un fulmine a cielo aperto”, queste le parole della madre di Claire.  "La salma di nostra figlia dopo essere stata riesumata è stata sottoposta ad una nuova autopsia. Fibre di pelle e capelli sono state trovate sotto le sue unghie. I ricercatori ora effettuano test per scoprire il Dna. Crediamo sinceramente che ci sia una probabilità del 50% di trovare una corrispondenza, ma per il momento sarà importante solo aspettare con fiducia.", ha dichiarato alla Bbc.

La sera prima della tragedia avevano dialogato con lei su Skipe progettando anche situazioni future. La mattina di quel primo marzo la fine impiegabile di ogni cosa. Il suo compagno Diego Mascolo intervistato a Grottaminarda insieme al legale Carlo Mustone mostrò convinzione sull'ipotesi autolesionista. Di tutt’altro avviso il noto quotidiano britannico Daily Mail che dopo aver intervistato i genitori Claire rilanciò la tesi dell’omicidio, oggi ritornata di nuovo alla ribalta.

E in paese a Grottaminarda e in modo particolare alla frazione Carpignano, dove la ragazza era molto conosciuta e stimata, da sempre una sola convinzione. “E’ stata uccisa e il suo assassino da sei anni è in libertà. Si indaghi a fondo in tutti gli ambienti frequentati dalla donna e si faccia finalmente giustizia su questa morte così ingiusta e resa ancora più triste da una serie di errori investigativi.”