Benevento

Dopo la conferenza stampa di ieri di Fausto Pepe, ex sindaco di Benevento, sul caso Amts interviene Vincenzo Sguera, consigliere di maggioranza, a smentire, seppur indirettamente e con una disamina da esperto della materia più che politica. 
In sostanza Sguera mette in dubbio la ricostruzione di Pepe che muove dall'assunto della possibilità pressoché certa di salvare l'azienda rafforzata dalla sentenza della Corte d'Appello prima e della Corte di Cassazione poi. Non è così secondo Sguera, che cita proprio la Corte di Cassazione quando spiega che il ricorso della curatela è irricevibile, rimandando però al giudizio del Tribunale di Benevento la possibilità o la non possibilità di continuità di Amts.
Sguera infatti spiega: "Volendo valutare in modo obiettivo, asettico, avulso da condizionamenti politici ed al netto dello “scivolone” degli avvocati della curatela - che ha determinato la Suprema Corte di Cassazione a dichiarare irricevibile il ricorso proposto avverso la sentenza della Corte di Appello che aveva revocato il fallimento dell’Amts -, è doveroso analizzare alcuni punti salienti del provvedimento emesso dai Giudici di legittimità. Ed infatti, non può sottacersi che la Corte, nella parte motiva della sentenza, dopo aver rilevato il predetto vizio procedurale, ha evidenziato che “... spetta al Giudice il compito di verificare che l’esercizio dell’impresa, così come ipotizzato nel piano, non risulti manifestamente dannoso per i creditori ... sicche’ spetta al Tribunale la verifica dell’andamento dei flussi di cassa e del conseguente indebitamento, tale da erodere le prospettive di soddisfazione del ceto creditorio”. E, quindi, al di là della scelta politica - fruttuosa - operata dall’attuale amministrazione, alcun dubbio vi è che, anche a parere della Suprema Corte, il Tribunale di Benevento - nel dichiarare il fallimento dell’Amts - ha valutato correttamente lo stato di insolvenza strutturale e non transitoria nel soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni da parte della società di che trattasi e, per l’effetto, ha ritenuto difficilmente attuabile quanto previsto nella richiesta di concordato preventivo, nonché previsto le gravi ripercussioni che ci sarebbero state in caso di prosecuzione del servizio da parte dell’Amts sia per la mobilità locale, che per il pagamento degli stipendi ai circa novanta dipendenti.

Ora, quindi, senza indugiare oltremodo in sterili polemiche ed inutili allarmismi, occorre proiettarci verso gli scenari futuri che consistono nell’aggiudicazione della gara regionale del tpl, restando sempre vigili nel garantire la conservazione dei posti di lavoro ai nostri concittadini impiegati nel servizio in questione.