Una gestione assurda della vicenda Amts, una situazione kafkiana, e il danno prodotto ai lavoratori e non solo. E' questo il quadro che descrive Fausto Pepe, ex sindaco di Benevento, all'indomani della sentenza che ha annullato il fallimento dell'azienda che gestiva il trasporto pubblico e i parcheggi di Benevento.
La reprimenda di Pepe arriva in una conferenza stampa in cui l'ex sindaco ha accanto alcuni ex amministratori ma nessun esponente del Pd, circostanza che il sindaco sottolineerà, e stigmatizzerà.
Ma il grosso dell'attenzione di Pepe è concentrato sulla gestione dell'amministrazione Mastella del caso Amts, o meglio, una non gestione secondo l'ex sindaco, visto che già dal suo insediamento Mastella, secondo Pepe, si è comportato come se Amts non esistesse più. Un errore a dire dell'ex sindaco che ricostruisce le tappe della vicenda: “Il problema di Amts nasce dal 2003, con sindaco D'Alessandro, quando si decide la costruzione del parcheggio di Prta Rufina in Project financing. Bisogna dire dunque che Amts non aveva problemi di liquidità, non aveva problemi economici o di gestione: l'unico problema era Porta Rufina. Esisteva una scrittura privata in cui il Comune si impegnava, inopinatamente visto che ho segnalato anche la circostanza alle autorità, a dare 1 milione e 250mila euro ai privati. La mia amministrazione si è posta questo problema: un problema di non poter pagare in base a una obbligazione che non era un'obbligazione visto che non aveva i crismi di legge. Questione che ancora oggi è sub judice”.
Poi Pepe passa ad analizzare quanto fatto dalla sua amministrazione per mettere in sicurezza l'azienda: “Con la mia amministrazione abbiamo pensato di blindare l'azienda, per garantire anche i creditori. Abbiamo dato tutte le strisce blu, i parcheggi, gli scuola bus, abbiamo fatto investimenti e redatto un piano industriale che produceva effetti positivi, tant'è che in fase di concordato preventivo tutti i creditori dissero che quel piano gli andava bene. La domanda è : come si fa a far fallire un'azienda così? Io credo in Italia non c'era alcuna azienda così blindata”.
Di qui si passa ad analizzare la vicenda giudiziaria e l'atteggiamento, nefasto secondo Pepe, dell'amministrazione Mastella: “Era evidente che in Corte d'Appello si vincesse, tant'è che ha smontato completamente il fallimento. La sentenza arriva il 22 giugno, due giorni dopo l'insediamento di Mastella, cinque mesi dopo, il 21 novembre, Mastella fa una delibera che affida il servizio a un esterno, omettendo la sentenza della Corte e scrivendo che Amts era fallita. Come amministrazione avrebbero dovuto chiedere un affidamento fino a sentenza definitiva, il sindaco nella sua autorevolezza sarebbe dovuto andare in tribunale e chiederlo. Il Tribunale ha autorizzato Fausto Pepe, figuriamoci se non avrebbe autorizzato Mastella. Invece è stato ignorato tutto e il servizio è stato affidato a un privato, spogliando Amts di tutte le sue risorse, l'autobus, gli immobili, i parcheggi, tutto dato ai privati. E c'è un'altra omissione grave dell'amministrazione che non si è costituita in giudizio, perché? Nessuno lo ha spiegato, ma un'amministrazione non può far finta di non sapere o che qualcosa non esista. Non credo finirà qui”.
Analizzando quello che potrebbe derivare da una situazione in cui esiste un'azienda in bonis ma vuota e un servizio affidato a un privato Pepe dice: “A me sarebbero tremati i polsi a scrivere una delibera come quella del novembre 2016, perché si fa una omissione grave. Ora se Amts fallirà si saprà chi l'ha fatta fallire. E c'è un dettaglio: come si chiama quella fattispecie di reato che si configura quando si tolgono tutti i beni a un'azienda e poi la si fa fallire? La risposta è bancarotta fraudolenta. Perché quel che è avvenuto è distrazione. Si sarebbe dovuti rimanere in campo con Amts in vista del bando regionale, oggi con chi ci presentiamo? Con un privato? E se il bando prevede metà del servizio oggi offerto l'altra metà che fine fa? Che fine fanno metà dei dipendenti che Mastella dice di aver salvato, consegnandoli invece a un privato? Mastella dovrebbe dirlo. Oggi si dovrebbe chiamare immediatamente il cda, il revisore dei conti in carica e dare risposta rispetto agli impegni presi nel 2015 e dirgli che intenzioni si hanno. Amts si fa fallire? Se ne assumeranno la responsabilità. Ma si dovrebbe lavorare per capire come chiudere questa questione inece che di ragionare di feste di piazze e impegnare fondi pubblici per manifestazioni”.
Pepe poi stigmatizza anche l'atteggiamento del Pd e di alcuni sindacati: “Su questi argomenti, con enormi inesattezze, Mastella ci ha vinto le elezioni e loro non intervengono. E alcuni sindacati poi che hanno esultato perché Mastella ha consegnato i lavoratori al privato, ringraziando gli amministratori...non ricordano che alcuni amministratori che oggi sono in maggioranza erano in maggioranza anche all'epoca di D'ALessandro, quando si mandò l'Amts in difficoltà con Porta Rufina?”.
Cristiano Vella