Riunione in prefettura in mattinata per analizzare la situazione delle scuole e degli edifici pubblici del Sannio e la loro sicurezza. Il primo cittadino Mastella ha spiegato che tutti gli edifici pubblici hanno problemi e che di certo ciò non è attribuibile alla sua amministrazione:“La sintesi è che tutti gli edifici pubblici, non solo le scuole, sono in situazione triste. Ciò non è attribuibile al comune di Benevento, come qualcuno voleva far emergere. Tutti gli edifici, quelli della Provincia, l'Università e altro sono in situazione di difficoltà. Il Prefetto si è detto disponibile a portare le nostre considerazioni in Regione e al Governo, perché è un problema generalizzato. E' ovvio che cammino coi piedi di piombo, per via delle responsabilità, ma ripeto, tutti sono in condizioni di difficoltà, con scuole che dovrebbero essere abbattute e ricostruite. E' una situazione che sotto alcuni aspetti non hai via di uscita: se magari tieni aperta una scuola e poi ti denunciano i genitori degli alunni. Abbiamo valutato le alternative ma hanno tutti gli stessi problemi: Curia, Ospedale, Demanio. Non c'è nessuna scuola a norma perché l'ultima legge è del 2008 e a parte la scuola Moscati il resto sono tutte costruite prima. Ad Avellino per tenere una scuola aperta è scattata una denuncia. E' un problema che tocca al legislatura. La riunione non nasce certo dall'idiozia politica del dossier dei Cinque Stelle”.
Anche la professoressa Pecce, tra i massimi esperti di sicurezza che spesso ha fatto analisi e studi sul patrimonio edilizio beneventano è intervenuta, ribadendo un concetto già espresso a Ottopagine qualche mese fa: il patrimonio edilizio, non solo le scuole, è vecchio, ci vorrebbe una mole di denaro impensabile per rimettere tutto a posto ed il rischio sismico è qualcosa che allo stato va accettato: “Non si è parlato tecnicamente di come stanno le scuole, ma per capire meglio il concetto di sicurezza. Bisogna distinguere sicurezza per carichi verticali da sicurezza sismica: tutti gli edifici costruiti prima della norma attuale risulteranno insufficienti. Ma la norma sull'esistente non richiede che venga rispettata la stessa sicurezza. Il paese deve rendersi conto che ha un patrimonio edilizio che è stato costruito con un livello di sicurezza differente rispetto alle norme attuali. Ma questo non vuol dire chiudere e non vale solo per le scuole, vale per cinema, teatri, ospedali. Economicamente è un problema enorme perché il patrimonio è invecchiato insieme, serve un piano, ma la chiusura preventiva va presa in considerazione solo per alcuni casi. Il rischio sismico, nelle condizioni in cui siamo, va accettato”.