Montesarchio

Nella Giunta di oggi Montesarchio delibererà l'adesione all'associazione delle Città del Vino. È una notizia importante per la città, una scelta dell'amministrazione che rinforza le politiche messe in campo in questi anni per la valorizzazione turistica e per lo sviluppo. L’adesione di Montesarchio all’associazione Citta’ del Vino copre una lacuna decennale da parte di un territorio padre di due vitigni storici dell’enologia campana. Nell’agro caudino alle pendici del Taburno da sempre si coltivano Falanghina e Coda di Volpe. La storia della falanghina e’ la vicenda di una cultivar che sopravviveva solo in questi suoli vulcanici, la grande devastazione della fillossera che distrusse tutti i vigneti europei non attecchi’ sui suoli vulcanici. Negli anni sessanta la coltivazione era limitata solo tra Montesarchio e Benevento, poi le piante furono donate anche a molte cantine delle altre zone del beneventano. Ma la qualita’ del vitigno e’ legata alla montagna, al Taburno, alla zona di Montesarchio. Diverso il perscrso della Coda di Volpe, che nelle zona di Cirignano continua a chiamarsi coda di pecora. E’ un vitigno tutto da scoprire, l’Universita’ di Salerno con l’istituto della viticoltura dell’Appennino meridionale ha stabilito che le vigne piu’ antiche di coda sono proprio nel comune di Montesarchio, alcune hanno due secoli, e sono coltivate in varie aziende locali. Parliamo di aziende pluripremiate che grazie al loro lavoro hanno dato lustro al territorio e costituiscono un fiore all'occhiello per la nostra comunità. E’ per valorizzare e rilanciare questi due vitigni e le ottime aziende del territorio che Montesarchio punta a un piano di rilancio con l’Associazione.