di Simonetta Ieppariello

E' stato bloccato a Casale, terra di camorra e latitanza la belva di Lanciano, il capobanda romeno guida del sanguinario assalto in villa. Se suo figlio è il responsabile di tanta ferocia lei stessa si augura che venga punito per il male fatto.

La madre di Alexandru il capobanda di soli 23 anni dell’assalto a Lanciano commenta così la notizia dell’arresto di suo figlio. Ieri l’arresto della belva a Casal di Principe. A guardarlo uscire dalla Questura casertana sembra innocuo Alexandru, magro e spaesato com'è mentre entra nella volante scortato verso il carcere. Eppure sarebbe lui il capobanda, che avrebbe addirittura mozzato l’orecchio di Niva Bazzan, la moglie del medico di Lanciano durante l’assurdo assalto in stile arancia meccanica in villa.

La fuga di Alexandru è finita davanti allo stadio dell’Albanova,  a Casale un tempo zona franca di clan e banditi in fuga. Ha provato a scappare Alexandru, ma lo Sco l’ha bloccato. Pensavano fosse italiano perchè non presentava inflessioni di lingua straniera nella voce e questo aveva fatto sospettare che a capo della banda, composta dai fratelli Costantin Ion Cosmin Turlica, e dal cugino Aurel Ruset, fosse un italiano. Sono tutti poco più che 20enni e spietati. Invece il «capo» è nato in Romania come gli altri. Lui viveva a Frosinone da tempo.

Quando ieri ha capito che era finita, ha buttato via l’orologio, ma la polizia lo ha recuperato. È la prova del suo coinvolgimento forse nell'assalto. Ha provato a sfuggire alla cattura.

«Preso anche il quarto rapinatore straniero infame, pare il tagliatore di orecchie, bene», ha twittato Matteo Salvini. Per ora Alexandru si difende dicendo di non essere lui il responsabile, di essere estraneo ai fatti.