Benevento

Dure critiche da parte del gruppo consiliare del Pd e del coordinatore Raffaele Del Vecchio al Comune di Benevento dopo la sentenza della Cassazione che ha bocciato il fallimento di Amts. 

Il gruppo Pd mette nel mirino la decisione del Comune e dunque della Giunta Mastella di non costituirsi in giudizio: "Come volevasi dimostrare. La Cassazione ha confermato la decisione della Corte d’Appello che nell’agosto 2016 aveva revocato il fallimento dell’Amts, stabilito e la Giunta Mastella ha collezionato l’ennesima magra figura della sua gestione. A questo punto, il fatto che il Comune non si sia costituito nel giudizio in Cassazione è gravissimo e nei mesi scorsi lo abbiamo ribadito fino alla sfiancamento. Il comportamento seriamente omissivo da parte dell’Amministrazione Mastella potrebbe aver prodotto un danno erariale per l’ente. Il Sindaco, come un novello Ponzio Pilato, ha fatto una precisa scelta politica e ha deciso di seppellire l’Amts prim’ancora che l’azienda esalasse l’ultimo respiro. La sentenza della Cassazione certifica che l’Amts non sarebbe dovuta fallire. Ma Mastella invece di combattere per salvare una partecipata del Comune e il futuro dei lavoratori, ha preferito lavarsene le mani perché la giudicava un peso troppo gravoso. Sapeva che occorreva coraggio per governarne i processi di sviluppo e lui, sin dal suo insediamento, non ne ha mai avuto. La precedente Amministrazione aveva lottato per difendere l’azienda e presentando reclamo in Appello era riuscita ad ottenere l’annullamento della sentenza dichiarativa di fallimento e, cosa più importante, il ritorno in bonis dell’azienda con tanto di disposizione al Tribunale di Benevento di omologare il concordato così come era stato proposto originariamente. Sulla questione Amts ha le sue responsabilità anche il Consiglio comunale che, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni, per quel che riguarda la maggioranza non ha mai mosso un solo dito per salvaguardare il destino dell’Amts. Pur di non riconoscere la bontà e la veridicità dalle argomentazioni addotte dalla precedente amministrazione, con un atteggiamento degno del più becero spoil system, hanno lasciato morire l’azienda per favorire l’ingresso del privato. E ora si trovano in una situazione di grande imbarazzo perché di fatto, il cuore dell’Amts ha ripreso a battere. La società è viva e vegeta, ma completamente denudata delle sue risorse". 

Sulla stessa linea Raffaele Del Vecchio: "Come statuito prima dalla Corte d'Appello di Napoli ed ora dalla Corte di Cassazione, non vi erano i presupposti per dichiarare il fallimento dell'AMTS. Un primo riconoscimento va ai componenti del CDA e al Collegio dei Revisori dei Conti dell'AMTS che, dopo aver svolto il proprio lavoro con passione e competenza, hanno subito in questi anni una ingiusta mortificazione professionale e personale. A loro un ulteriore ringraziamento per aver difeso a proprie spese nel giudizio di legittimità la dignità e la sopravvivenza stessa di un'Azienda che non appartiene a questa o a quella Amministrazione comunale, ma alla storia stessa della nostra Comunità. È mio dovere ricordare e  denunciare ancora una volta, infatti, che l'Amministrazione comunale del Sindaco Mastella decise di non costituirsi nel giudizio in Cassazione, rinunciando a difendere le ragioni dell'Azienda per pura convenienza politica, sperando nella conferma del fallimento da brandire come una spada contro i precedenti amministratori. Un buon Sindaco, quale ha dimostrato di non essere Mastella, per difendere la propria azienda e i lavoratori avrebbe aspettato l'esito del giudizio in Cassazione prima di affidare il contratto di  servizio ad altra società privata e invece ha fatto l'esatto contrario. Ora l'AMTS è tornata in bonis ma non può avere il contratto di servizio perché affidato ad altri, dunque non ha di che vivere, con tutti i rischi per il futuro dei lavoratori, che prima avevano un posto sicuro ed oggi sono legati ai passaggi di cantiere. Complimenti! La verità è che nell'attuale Amministrazione, oltre alla sistematica delegittimazione di chi c'era prima, non c'è nient'altro, e le conseguenze le paga la Città".