La Legionella è una malattia poco diffusa che si trasmette attraverso un genere di batteri molto aggressivi di cui il più pericoloso risulta essere il L. pneumophila. Quest’anno la Legionella è tornata a far parlare di se per i diversi contagi che ci sono stati in Italia.

Secondo quanto riportato dal sito 2anews.it sono stati ben 265 gli accessi al solo pronto soccorso, con ben 4 morti accertate, tutte concentrate nella zona di Milano.

Il pericolo di questo battere è rappresentato dal suo essere subdolo. Il luogo ideale di proliferazione, infatti, è l’acqua e si può annidare nei condotti del climatizzatore, così come nei rubinetti dell’acqua potabile. Nonostante, al momento, il pericolo sia circoscritto nella sola zona della Lombardia viene giustamente tenuta alta la vigilanza da parte delle istituzioni.

A questo proposito possono tornare utili anche i consigli del comune di Napoli che, sul sito web ufficiale, dispensa qualche consiglio per evitare che il battere della legionella possa diffondersi e contagiare le persone. Tra questi segnaliamo:

- effettuare con una certa frequenza la decalcificazione dei rubinetti;
- svuotare e disinfettare due o più volte l'anno i serbatoi di accumulo dell'acqua calda;
- eseguire una corretta manutenzione degli impianti di condizionamento dell'aria
- far scorrere l'acqua dai rubinetti prima dell'uso qualora non si utilizzi l'abitazione per alcuni giorni

 Cos’è la legionella e come si diffonde

Come abbiamo detto la Legionella è causata da una serie di batteri che si diffondono nell’acqua, specie se stagnante e a temperature comprese tra i 25 e i 50 gradi. Il suo nome deriva dal primo caso che portò alla scoperta di questo ceppo di batteri. Il fatto risale al 1976 quando vennero contagiati oltre 200 veterani della Legione Americana al Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia. In quell’episodio morirono oltre 30 persone e fu isolato per la prima volta il battere.

Come si sarà intuito si diffonde per inalazione, quindi respirando microparticelle (ecco perché è molto pericolosa se si annida nei condotti di areazione) che si diffondono nell’ambiente. Tra i soggetti più colpiti spiccano gli immunodepressi, bambini e soggetti anziani, ossia tutte quelle persone che presentano delle difese immunitarie più deboli.

In caso di contagio la profilassi prevede l’uso di antibiotici. Nei casi più gravi la malattia può degenerare in polmonite con la necessità di ricovero ospedaliero immediato. Tuttavia il contagio dell’uomo rimane molto basso. Recenti studi, infatti, sembrano indicare che solo il 5% delle persone esposte al batterio ne viene attaccato.

Tuttavia resta molto importante applicare una buona prevenzione effettuando una manutenzione costante e regolare degli impianti di areazione e degli impianti dell’acqua calda sia nelle abitazioni che nei luoghi di accesso comune come i centri commerciali, gli hotel o i ristoranti.