Abuso d'ufficio: è l'accusa con la quale il gup Loredana Camerlengo ha disposto il rinvio a giudizio, così come chiesto dal sostituto procuratore Maria Scamarcio, di tre persone chiamate in causa per alcuni lavori a Reino dopo l'alluvione dell'ottobre del 2015. Si tratta di Gerardo Rillo, 56 anni, di Torrecuso, responsabile dell'Ufficio tecnico del Comune di Reino e direttore dei lavori, Pietro Boffa, 64 anni, di Reino, responsabile unico del procedimento, Antonello Calzone, 41 anni, di Reino, amministratore unico della 'Calcestruzzi Calzone srl'.
Nel mirino gli interventi di somma urgenza negli alvei dei torrenti Reinello, Chiusolano e Tammarecchia, “ordinati” - sostengono gli inquirenti - senza la perizia giustificativa che accertasse “lo stato di pericolo e di pregiudizio per la pubblica incolumità e senza la contabilizzazione dei costi”. Lavori per un importo di circa 490mila euro, che sarebbero stati eseguiti senza l'autorizzazione della giunta e del consiglio comunale. Sulla base di un progetto redatto dal Comune nel quale, a detta della Procura, non c'erano i documenti necessari alla definizione di una perizia di somma urgenza.
E ancora: i lavori sarebbero stati realizzati in assenza di contratto con le ditte esecutrici, che avrebbero sopportato costi compensati con la cessione alle stesse dei materiali asportati, di proprietà demaniale, e stoccati in siti indicati dalle imprese.
Un secondo addebito contestato dal Pm è invece relativo ai lavori di sistemazione idraulica, “non previsti dal progetto”, che sarebbero stati fatti nell'alveo del Tammarecchia in assenza della valutazione di incidenza in un'area sottoposta a vicolo paesaggistico ed ambientale.
Questa mattina l'udienza preliminare ed il rinvio a giudizio dei tre imputati – il processo partirà l'11 dicembre -, difesi dagli avvocati Luigi Giuliano, Antonio Leone e Vincenzo Regardi.
Esp