Torna la campagna elettorale, e tornano le affissioni abusive. Da Airola a Forchia, passando per Arpaia, Moiano e Bucciano la Valle Caudina è tutta un susseguirsi di facce e slogan coperti da strisce bianche recanti la scritta “Affissione Abusiva”.
A denunciare il caso dei manifesti affissi illegalmente su mura, pensiline, e spazi non assegnati è stato il Movimento 5 Stelle con un post di Bartolomeo Laudando.
“Rispettare il decoro urbano – si legge sul gruppo Facebook Movimento 5 Stelle Airola - è una qualità che a certe persone manca. I manifesti abusivi che compaiono durante le campagne elettorali sono una brutta abitudine dura a morire: pagati con soldi provenienti dal finanziamento pubblico ai partiti, quel finanziamento che andrebbe cancellato con una bella riga nera ma che fa ancora mostra di se tra le leggi dello Stato, i manifesti abusivi sono emblematicamente il simbolo del non-decoro di una classe politica ormai allo stremo”.
“Occorre – scrive Laudando - pensare che la tutela dell’ambiente urbano non è un concetto molto dissimile dalla quella del territorio nelle aree non urbane: i luoghi che milioni di persone vivono, tutti i giorni, non sono i boschi, i parchi naturali, le riserve, bensì le città. Il mantenimento della pulizia, del decoro, la tutela degli ambienti naturali e urbanistici nei centri urbani è, in tal senso, molto poco affrontato ma decisamente importante, non meno importante della raccolta differenziata, della mobilità urbana, dell’inquinamento.
I periodi di campagna elettorale sono, in materia di decoro urbano, quelli più bui quando invece dovrebbero rappresentare un momento di raccolta di idee, contenuti, esempi da portare avanti una volta eletti: i manifesti abusivi, di cui tutti, escluso il M5S, fanno larghissimo uso, sono il peggiore esempio di come le città non dovrebbero essere, di come non si protegge l’ambiente urbano”.
“Ad ogni tornata elettorale –ricordano gli attivisti a 5 Stelle - è sempre la solita solfa: promesse, sconfessioni ed autoassoluzioni. La Valle Caudina in tal senso è una realtà emblematica: manifesti attacchinati laddove non si dovrebbe, fuori dagli spazi consentiti.
Uno scempio continuo che tuttavia non è mai materia di campagna elettorale: eppure come si può legittimare una candidatura politica a consigliere di qualcuno che fa campagna elettorale esponendo la sua faccia dove non dovrebbe? Come può essere credibile chi rivendica nella sua candidatura una novità rispetto al passato, quando i comportamenti sui muri delle città sono identici nei secoli dei secoli?
Già oggi a circa 20 giorni dalle elezioni, la valle Caudina è un vero e proprio “muro di colla”, una “lasagna urbana”.
Vincenzo De Rosa