Benevento

(effeffe) - “Com’è andata la riunione dell’Anci a Roma? La maggioranza si è espressa a favore della promessa del premier Conte, che ha garantito parte dei i fondi in ogni caso ed al primo decreto utile. Fino a quando questa promessa non sarà smentita, l’Anci non farà ulteriori passi. Ma se loro si sono arresi io no, ho detto pubblicamente che Benevento andrà avanti”.

 

Clemente Mastella sui fondi a favore delle periferie non cede di un millimetro. Ritirati con un colpo di mano del governo che li ha di fatto cancellati e destinati ad altre iniziative, i fondi a favore delle periferie, almeno quelli i cui progetti sono stati avviati o addirittura sono stati cantierizzati, dovrebbero avere le coperture promesse. Ma gli altri, tutti gli altri, fino a raggiungere almeno un miliardo e duecento milioni di euro, dovranno essere riassegnati su altri capitoli di spesa del bilancio. A conti fatti, vista la burocrazia che regge la contabilità pubblica, si parla di uno slittamento di almeno un anno per riaverne la disponibilità, il doppio per poterli materialmente spendere.

Il primo cittadino di Benevento, dunque, si iscrive tra i falchi dell’Anci e spiega così perché: “Non ci hanno fatto partecipare al bando da 150 milioni di euro per l’edilizia pubblica perché, essendo in dissesto, avevamo beneficiato già di quelli per le periferie. Adesso ce li tolgono entrambi e non va bene, non possiamo finire cornuti e mazziati. Al Tar chiederemo il rispetto del contratto sottoscritto a palazzo Chigi con la Presidenza del Consiglio”.

Al termine della riunione dell'Anci, come Mastella anche altri sindaci si sono schierati con posizioni chiare e nette fin da subito, abbandonando quella diplomazia politica che, al contrario, si affiderebbe totalmente a scelte governative che lo stesso premier Conte non si sa fino a che punto riuscirebbe a garantire.