San Marzano sul Sarno

L’ex centro di quartiere dislocato in via Ugo Foscolo diventa un micronido senza autorizzazione del consiglio comunale e ora l’area esterna alla struttura sta per diventare uno spazio ludico senza le dovute prescrizioni in materia di sanità e sicurezza.

Chiede chiarezza il gruppo “Insieme per Costruire” proprio alla vigilia della scadenza delle manifestazioni di interesse a presentare offerte per i lavori di riqualificazione funzionale ed estetica dell’area esterna al plesso che si trova nella periferia della città del pomodoro. “Già per 10 mesi si è perpetrato un abuso che ora si vuole ripetere”, hanno spiegato i consiglieri di opposizione. “Ci sono tante cose che non vanno e vorremmo capire dal sindaco in prima persona quali strategie intende apportare prima che San Marzano sul Sarno incassi l’ennesimo contenzioso da gestire.

In primis, sarebbe utile comprendere per quale principio il consiglio comunale, organo decisionale di questa Amministrazione, non è stato interpellato sul cambio di destinazione d’uso della struttura. Infatti, molti sanno che l’ex Macello di via Ugo Foscolo è stato trasformato in un centro di quartiere per un costo sostenuto con un mutuo stipulato con la Cassa Depositi e Prestiti. Un mutuo tuttora acceso ma che, nonostante tutto, non preoccupa la Giunta. Bisogna pensare questo quando si nota che adesso il centro di quartiere ha lasciato il posto al micronido che è abusivo e non ha nemmeno la certificazione di conformità alle norme per le strutture dedicate ai bambini. Infine, lo scempio amministrativo è rappresentato dal fatto che l’edificio sorge sul Rio San Mauro, con tutte le conseguenze relative a sicurezza e salute dei piccoli che frequenteranno nuovamente quella struttura”.

Su questo punto, infatti, proprio i tecnici del Comune hanno manifestato perplessità sull’utilizzo dell’area esterna su cui dovrebbe sorgere un’area. “Nella delibera del 5 luglio 2018, infatti, la relazione approvata dalla Giunta specifica che “lo stato dei luoghi è caratterizzato da scarsa funzionalità allo svolgimento delle attività ricreative e didattiche degli utenti della struttura, oltre alla scarsa efficienza e sicurezza del cancello d’ingresso”.

Queste parole sono state totalmente ignorante dal sindaco e i suoi fedelissimi. Chi pagherà se qualche bambino dovesse incappare malauguratamente in un infortunio? La risposta è retorica e finirebbe per gravare sulle casse dell’Ente. Ma questo al primo cittadino non interessa, forse è preso maggiormente dal controllare i costi della cooperativa Oltre che, in caso di appalto rinnovato, incasserà circa 180mila che andranno ad aggiungersi alla stessa somma percepita per un’attività di 10 mesi come si evince dall’impegno di bilancio numero 289 del 2017. Una cooperativa che il sindaco conosce bene, in quanto da commercialista svolge la contabilità su mandato di Immacolata Limpido”.

S.B.