Chianche

 

di AnFan 

Sindaci, agricoltori a bordo di trattori, sindacati, politici irpini contro il biodigestore di Chianche. Una lunga marcia si è mossa dalla Fca di Pratola Serra in direzione di Tufo. E poi, il cordone di persone, si è radunato nell'area industriale di Altavilla Irpina.

Presente, quasi al completo, l'amministrazione avellinese del sindaco, Vincenzo Ciampi, che spiega come «opporsi al biodigestore nella terra dei tre vinci docg è un dovere morale». Luca Beatrice, presidente del Gal Partenio, lancia un messaggio al Comune di Chianche del sindaco, Carlo Grillo, e alla Regione: «Noi oggi abbiamo dimostrato responsabilità. Ora Palazzo Santa Lucia e l'amministrazione di Chianche facciano lo stesso. O si assumeranno la responsabilità di questo disastro».

Mario Vanni, primo cittadino di Altavilla, spiega: «Questa è una battaglia di libertà e di civiltà. Il biodigestore di Chianche minaccia le nostre eccellenze vitivinicole e ci opporremo».

Il corteo di oggi è nato per opporsi a una decisione che si ritiene non condivisa dai comuni del territorio, che comunque risentirebbero dell'istallazione del biogestore, ma figlia soltanto di una manifestazione di interesse dell'amministrazione di Chianche che si è detta favorevole all'opera.

L'imprenditore, Piero Mastroberardino, non ci sta: «Siamo la comunità del vino e quest'area ha già i suoi problemi con l'inquinamento e l'ambiente. In Toscana e in Piemonte 17 biodigestori su 19 sono stati tutti istallati all'esterno delle aree docg».

Dello stesso parere Franco Mazza, presidene del comitato ambientalista “Salviamo la Valle del Sabato”: «Abbiamo chiesto un incontro con il presidente della Regione, Fulvio Bonavitacola. Vogliamo risposte sul biodigestore. L'impatto ambientale su aria e acqua sarebbe notevole. E, poi, a chi serve?».