Venticano

 

di Andrea Fantucchio 

Quella scuola non è sicura, ho trasferito mia figlia altrove. L'ingegnere Giuseppe De Vito, padre di un'alunna che frequenta la scuola materna  “Rachelina Ambrosini” di Venticano (Avellino), ha scritto alla nostra redazione. La struttura è comunale e non ha nulla a che vedere con la fondazione omonima "Rachelina Ambrosini". Il padre dell'alunna ci ha spiegato di aver trasferito in un'altra scuola la figlia perché ritiene l'edificio della Ambrosini poco sicuro sismicamente.

«Nessun allarmismo – chiarisce – ma la mia decisione è stata presa dopo aver visto la relazione dell'ingegnere Antonio Fasulo sulla vulnerabilità sismica della scuola materna. L'indice di vulnerabilità era di 0.001 e l’ente proprietario, nonostante il valore sismicamente allarmante, ha deciso di tenere aperta la struttura».

L'ingegnere ha spiegato che l'indice di rischio di una struttura “permette di valutare la capacità residua di un edificio dopo un evento sismico e ha valori compresi tra 0 e 1. Se il valore, come in questo caso, è di 0,001 significa che la struttura ha una vulnerabilità molto alta e vita residua minima dal punto di vista sismico”. In proposito il padre dell'alunna cita anche una sentenza della Cassazione pubblicata a gennaio 2018 per confermare il sequestro preventivo di una scuola di Ribolla, frazione del comune di Roccastrada (Grosseto). Un provvedimento arrivato adopo aver tenuto conto anche del livello di rischio collasso sismico di 0,985, riferito alla prestazione richiesta per una nuova costruzione.

«Stiamo parlando – ribadisce l'ingegnere - di un obbligo di valutazione della vulnerabilità degli edifici di interesse strategico e per quelli il cui collasso strutturale potrebbe avere effetti rilevanti, obbligo imposto con la nota ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003. Si evince, secondo la Cassazione, che anche in presenza di un rischio sismico lieve le scuole vanno chiuse perché i terremoti non sono prevedibili e un minimo scostamento dei parametri può nascondere pericoli considerevoli».

Nella nota il tecnico focalizza la sua attenzione anche sui parametri di edificazione stabiliti dalle norme delle Tecniche per la Costruzione del 2018. Oltre all'appello finale: «Da padre e da tecnico ho fatto la mia scelta, non facendo frequentare quell’istituto a mia figlia, ma il pensiero che altri bambini frequentino quell’istituto esponendoli ad un rischio così alto mi porta a scrivere questa lettera per informare gli organi istituzionali e di stampa. Spero che ognuno, per quanto possibile nelle proprie competenze e secondo le propria coscienza, contribuisca a fare in modo che la sicurezza dei bambini venga sempre rispettata».