San Giorgio del Sannio

Una storia legata alla grande passione per il ciclismo e nata nel maggio del 1975 a San Giorgio del Sannio. Fu proprio in quel periodo, infatti, giusto 40 anni fa, che mosse le sue prime pedalate il Velo Club, nato inizialmente come gruppo Serino.

«Nessuno, all’epoca – è stato il commento durante la conferenza sui 40 anni - sapeva che con gli anni quel piccolo gruppo di appassionati delle due ruote sarebbe diventato un punto di riferimento per questo sport, tanto da far diventare San Giorgio del Sannio una delle capitali del ciclismo italiano».

E’ sicuramente grazie al Velo Club che, negli anni, ha fatto tappa a San Giorgio del Sannio il Giro d’Italia. Quest’anno invece, proprio nella ricorrenza dei 40 anni, e per la prima volta, l’associazione sportiva, per via di un mancato accordo con l’amministrazione Ricci, non farà parte del comitato Tappa del 17 maggio prossimo, quando il Giro d’Italia approderà nel comune sannita.  L’8 maggio, come anticipato, presso l’auditorium Cilindro Nero, c’è stata la conferenza stampa e la presentazione ufficiale dei 40 anni del Velo Club, dove erano presenti Giorgio Martino, storico giornalista e cronista televisivo, Gian Paolo Porreca, cardiochirurgo, scrittore e giornalista de: “Il Mattino e Tuttobiciweb”, Carmine Castellano, già direttore del Giro d’Italia e Mario Collarile, delegato Coni Benevento.

Assente il sindaco Claudio Ricci, il quale non ha inviato per l’occasione, nonostante fosse stato invitato personalmente, alcuna rappresentativa del Comune.

L’associazione ha anche allestito una mostra fotografica, lungo il Viale Spinelli, con oltre 500 foto, dall’800 ad oggi, che raccontano dell’attività ciclistica a San Giorgio del Sannio.

«Per 40 anni –ha spiegato Paolo Serino – abbiamo scritto la storia ciclistica a San Giorgio del Sannio, quando nel ’75, insieme ai miei fratelli, costituimmo il primo gruppo ciclistico. Venivamo da un periodo di austerity, nel ’73, quando le autorità fermarono il traffico, per la penuria del carburante e lo Stato impose il blocco delle auto in tutta Italia, non come oggi a macchia di leopardo.

E fu così che ci incontrammo lungo il Viale, in gruppi di ciclisti, con vecchie biciclette tirate su dalle cantine, e ci venne in mente di creare questo sodalizio. Nel ’75 invece avvenne l’ufficialità. La spinta venne anche dalla mia professione, insieme ai miei fratelli, nella vendita dei mobili, che ci permise di avere dei rapporti con la Salvarani».

Il Gruppo Sportivo Salvarani nacque come associazione ciclistica a Baganzola (frazione a pochi chilometri da Parma) il 26 novembre 1962 da un'idea dei fratelli Salvarani (Renzo Salvarani, Emilio, Antonio, Gianni, Luigi e Mario) quali titolari dell'omonima azienda costruttrice di cucine componibili.

«Questi rapporti –riprende Serino – ci influenzarono nelle nostre decisioni. Avevamo conosciuto Gimondi, Simioli, con alcuni di questi conserviamo ancora un’amicizia fraterna, come con i fratelli Salvarani.  Da qui comnciò la storia del Velo Club, che iniziò la sua attività con gare per cicloamatori fino a stringere amicizie con la Gazzetta dello Sport, per la quale siamo stati punto di riferimento per il Giro d’Italia a San Giorgio del Sannio».

Michele Intorcia