Sta per prendere il via la prima delle iniziative di Scafati Arancione per verificare l’attività del Consorzio di Bonifica. Si tratta di una raccolta firme che verrà estesa a tutti i Comuni in cui opera l’Ente, con l’obiettivo di chiedere un referendum abrogativo. Una battaglia su cui Francesco Carotenuto e gli altri componenti del sodalizio politico intendono andare fino in fondo, per mettere fine “ad azioni definite vessatorie nei confronti dei contribuenti”. Del resto, come ribadisce lo stesso Carotenuto, un’iniziativa del genere risale al decennio scorso, per la precisione al 2007, ma una volta lanciata non ebbe seguito.
«La nostra azione si incanalerà su una doppia strada – spiega – La prima è la raccolta firme per sollecitare il referendum abrogativo del 2007 che venne chiesto da alcuni Comuni, e ad oggi rimane chiuso in qualche cassetto. In secondo luogo, faremo richiesta a tutti i Comuni che rientrano nella sfera di competenza del Consorzio affinché venga emessa una relazione tale da poter dimostrare che in questi anni nessun beneficio è derivato dalla presenza dell’Ente consortile, che a fine 2016 aveva debiti per più di 50 milioni di euro». Nel mirino, oltre alla situazione debitoria, anche le cosiddette “bollette pazze” che attualmente restano una scure per molti cittadini, in particolare i meno abbienti.
E’ il motivo per cui Scafati Arancione insiste sulla necessità di una petizione per chiedere il referendum abrogativo: «I nostri contribuenti meritano chiarezza – conclude Francesco Carotenuto – Intendiamo lanciare solo un primo segnale, cui dovrà seguire un concreto impegno da parte dei Comuni interessati. Dal 2007 la situazione è andata peggiorando, è il momento di ridare la parola ai cittadini con uno strumento democratico e chiudere l’epoca delle vessazioni».
S.B.