E' dolentissimo il tasto della sede di Forza Italia provinciale e del cambio di insegne in una notte. Questa volta è Formichella a intervenire di nuovo sulla vicenda, chiedendo ancora un passo indietro a Colasanto (invitandolo dunque a dimettersi dal ruolo di coordinatore): «La sede di Forza Italia non esiste più? Colasanto ce lo faccia sapere, perché a questo punto non sappiamo più cosa pensare.La verità, purtroppo, è che le cose sono già abbastanza chiare. Il fatto che in una notte le insegne di Forza Italia siano state sostituite con quelle della lista “Caldoro Presidente”, non è che la naturale conseguenza della scelta compiuta qualche giorno fa dal nostro coordinatore: La scelta di candidarsi in una lista di appoggio al Presidente Caldoro, e non nella compagine del partito che rappresenta».
Il partito lavorerà, ma solo per Forza Italia e per i candidati: «Il prossimo 31 Maggio, nelle urne, Forza Italia sarà rappresentata da Mino Izzo e Sandra Lonardo. Il sottoscritto, da Vice Coordinatore, lavorerà perché entrambi possano riuscire a rappresentarci in Regione. Colasanto, al contrario, lavorerà per eleggere se stesso, senza alcuna tutela da offrire al partito che pure continua a guidare, almeno sulla carta. Eppure, il coordinatore di un partito, vale la pena ribadirlo, dovrebbe essere capace di rappresentare il partito stesso nella sua interezza, a prescindere dai candidati e dalle singole elezioni. E’ stato generoso, da parte sua, mettere a disposizione lo stabile che fino a poche ora fa ha ospitato la sede provinciale del partito, ma se adesso ha cambiato idea credo abbia il dovere di farlo sapere ai suoi colleghi di partito, ai militanti, ai ragazzi del movimento giovanile ma soprattutto agli elettori di Forza Italia, che da anni sostengono il partito a prescindere da chi lo guida sul territorio. Legittimo scegliere altre strade, ma tenere due piedi in una scarpa non credo sia oltremodo possibile. I giovani di Forza Italia, i soli a lavorare davvero per costruire qualcosa di concreto, non possono certo continuare a riunirsi in un comitato elettorale che non si riconosce più in Forza Italia, ma che appartiene ad una lista diversa, seppure di sostegno al nostro Presidente Caldoro».
Ora, secondo Formichella, serve ripartire da zero: «A questo punto credo serva davvero ripartire da zero, puntando innanzitutto il timone verso il primo grande obiettivo comune: Sostenere i due candidati di Forza Italia e lavorare per la loro elezione e fare del coordinamento un centro di aggregazione. La lista “Caldoro Presidente" rappresenta un valore aggiunto fondamentale che ha già dato in passato e saprà dare in futuro consistenza allo schieramento di centro-destra, ma il nostro partito oltre a sostenere Stefano Caldoro si riconosce nella leadership di Silvio Berlusconi e va oltre una singola elezione».
Ironica poi la chiusura di Formichella: «Chissà dove è finito lo striscione con lo slogan “Il nostro amore si chiama fedeltà” che troneggiava sul balcone della sede di Via Flora? Non vorrei fosse stato relegato in qualche stanzetta ad attirare la polvere. La fedeltà ad un partito, caro Luca, passa anche attraverso dei passi indietro che spesso è necessario compiere per il bene del partito stesso e degli elettori che rappresenta».
Crisvel