I mercati finanziari hanno accolto in maniera molto positiva le parole del presidente della Fed, Powell, che al simposio di Jackson Hole ha tenuto un importante discorso dal titolo "Politica monetaria in un'economia in cambiamento". Gli effetti sul mercato del forex non si sono fatti attendere con l’euro che si è ulteriormente rafforzato in zona 1,16 sul dollaro, ben lontano dai minimi di metà agosto quando la moneta unica era scesa in zona 1,13.

Secondo il presidente della Fed non ci sarebbero segnali di surriscaldamento dell'inflazione. Proprio per questo Powell ha intenzione di continuare a mettere in atto la politica di rialzo dei tassi, seppur in modo graduale e sostenibile, già cominciata dalla Yellen prima di lui.

Gli appuntamenti cardine, a questo punto, saranno 2. Per prima cosa ci sarà da tenere gli occhi puntati sulla riunione del 25 e 26 settembre quando la Fed potrebbe dare l’annuncio di quello che sarebbe il terzo rialzo dei tassi del 2018. L’altro appuntamento da non perdere, per le eventuali ripercussioni sul forex, è quello legato alle trattative sugli accordi commerciali tra USA e Cina.

Un eventuale accordo tra i 2 paesi, che al momento appare ancora lontano, potrebbe dare vita a degli sviluppi davvero molto interessanti nei rispettivi cambi valutari. Ma, secondo la guida al trading Forex di webeconomia.it ci sarebbe anche un altro aspetto interessante da monitorare con molta attenzione.

Secondo alcune indiscrezioni, infatti, la Cina potrebbe intensificare gli acquisti di Bond Italiani. Si tratterebbe di un segnale davvero molto importante anche in vista della decisione presa dalla Bce di interrompere gli acquisti di titoli di stato entro la fine dell’anno.

E, non a caso, è l’obiettivo principale della missione in Cina del nostro ministro dell’economia e delle finanze. O meglio, l’obiettivo ufficiale è quello di rafforzare l’alleanza tra i 2 paesi. Secondo il ministro Giovanni Tria “Italia e Cina hanno in comune la volontà di mantenere un clima di collaborazione nello sviluppo ordinato dell’economia mondiale”. Ma c’è di più… secondo il ministro entrambi i paesi “hanno interesse a cooperare per la difesa della stabilità dei mercati finanziari e a sopporto della crescita sostenibile e dell’occupazione”.

Si cercherà, quindi, di rafforzare il legame tra i 2 paesi con la speranza che si riesca a stuzzicare l’appetito del paese del sol levante che potrebbe essere attratto anche dagli attuali tassi di interesse a cui vengono piazzati i nostri bond.

Un accordo di questo tipo potrebbe dare stabilità ai titoli di stato italiani impattando, anche, sulle quotazioni della moneta unica. Come ben sappiamo, infatti, le quotazioni dell’euro dipendono molto dalla stabilità dei paesi membri. L’Italia, in questo momento, ha visto schizzare alle stelle lo spread ma, cosa ancor più grave, non c’è grande interesse degli investitori internazionali nell’acquistare i nostri titoli di stato. Tutto questo crea instabilità e va a influire, negativamente, anche sulla quotazione dell’euro rispetto alle principali valute internazionali che ogni giorno vengono scambiate sul mercato del forex.

A questo proposito, quindi, un’eventuale accordo con la Cina permetterebbe da un lato al nostro paese di potersi garantire una maggiore stabilità nel costo del rifinanziamento del debito, dall’altro contribuirebbe a rendere meno fragile l’euro.

Insomma, sia che si parli di dollaro che di euro, la Cina potrebbe giocare un ruolo determinante. L’ennesima dimostrazione di come si stiano modificando gli equilibri mondiali anche in un mercato estremamente complesso come quello del forex dove, ogni giorno, vengono scambiate valute per diversi miliardi di dollari (cosa che ne fa il mercato finanziario più ricco del mondo, molto più dei mercati azionari).