Stroncato traffico di droga nel carcere di Ariano Irpino. «Grazie ai cani del nucleo cinofilo - spiega Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sappe - è stata fermata una 60enne, congiunta di un detenuto, che stava cercando di introdurre nel penitenziario un involucro contenente 16 grammi di hashish. Nelle suole delle scarpe sono poi stati rinvenuti due involucri contenenti altri 100 grammi di hashish».
Ricostruisce i fatti Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: “Nella giornata odierna le donne ed uomini della Polizia Penitenziaria hanno eseguito operazioni di P.G. Con perquisizione straordinaria all'interno dell'Istituto con l'ausilio del Nucleo Cinofilo. Al reparto colloqui l'attenzione dei tre cani in servizio consentiva il "fermo" di sostanza stupefacente in procinto di entrare in Istituto inb maniera illecita. Una donna, congiunta di un detenuto, sessantenne, accortasi dei cani cercava di ingoiare un involucro contenente 16 grammi di hashish ma ciò le veniva impedito per il tempestivo intervento della Polizia Penitenziaria ivi in servizio. A distinguersi tra tutti è stato il cane Dollj che ha attenzionato un pacco in entrata diretto ad un detenuto. Dalla successiva ispezione sono state rinvenute nelle suole di due scarpe due involucri contenenti circa 100 Gr. di droga tipo hashish. Il Sappe si complimenta con il personale ivi in servizio per la professionalità dimostrata ancora una volta nel contrastare l'illegalità del traffico di stupefacenti diretti all'interno del Penitenziario Arianese. Inefficaci. Personale che continua ad operare con turni di servizio senza programmazione, con lavoro straordinario imposto e non retribuito. Nonostante i gravi eventi verificatesi ultimamente, alla ribalta della cronaca Nazionale, la rivolta e il sequestro di personale, nulla è cambiato anzi la situazione è peggiorata. Le promesse dell"Amministrazione annunciate dalla Direzione di n.20 unità sono rimaste tali. Di contro dobbiamo registrare un aumento della popolazione mdetenuta a 300 unità e l'apertura di due sezioni chiuse precedentemente per lavori. Quindi un aumento ulteriore di posti di servizio neanche il Provveditore è stato capace di inviare tre unità di rinforzo come disposto nel mese di luglio con proprio provvedimento di "Mutuo Soccorso" del personale del Nucleo Provinciale e neanche le prescrizioni della Commissione Regionale Arbitrale, in merito all'organizzazione del lavoro, non sono state eseguite dal Direttore nonostante i solleciti sindacali e dello stesso Provveditore che sembra sempre più inerte alla discutibile e discrezionale gestione della Direzione di Ariano Irpino .Il personale della Polizia Penitenziaria ivi in servizio è stanco e ormai demotivato ciò viene attestato dall'alto numero di personale assente giustificato per diverse patologie riconducibili anche allo stress psichico derivante da una organizzazione del lavoro usurante e lontana da quanto sancito dagli accordi tra le parti.La Segreteria Nazionale SAPPE -Campania organizzerà proteste in sede e chiederà per il tramite della Segreteria Generale nella persona del Segretario Generale Donato CAPECE che una delegazione del personale di Ariano Irpino venga ascoltata dal Capo del Dipartimento e Direttore Generale del Personale. Non a caso nel giorno della Festa del Corpo,con sofferenza, il SAPPe era davanti l'Istituto a manifestare il proprio dissenso ed ancora una volta inascoltato dall'Amministrazione IRRESPONSABILE”.
Donato CAPECE, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. commenta: “Questo ennesimo rinvenimento di stupefacente destinato a detenuti, scoperto e sequestrato in tempo dall’alto livello di professionalità e attenzione dei Baschi Azzurri di ARIANO IRPINO e del NUCLEO CINOFILI del Corpo, a cui vanno le nostre attestazioni di stima e apprezzamento, evidenzia una volta di più come sia reale e costante il serio pericolo che vi sia chi tenti di introdurre illecitamente sostanze stupefacenti in carcere. Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex - una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il SERT per chi è in trattamento – sono quelle che più diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri. Ovvio che l’azione di contrasto, diffusione e consumo di droga in carcere vede l’impegno prezioso della Polizia penitenziaria, che per questo si avvale anche delle proprie Unità Cinofile. Questo fa comprendere come l’attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della Polizia Penitenziaria diviene fondamentale. Questo deve convincere sempre più sull’importanza da dedicare all’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari, come ad esempio le attività finalizzate a prevenire i tentativi di introduzione di droga in carcere, proprio in materia di contrasto all’uso ed al commercio di stupefacenti”.
Capece “punta il dito” contro il sistema della vigilanza dinamica e del regime penitenziario ‘aperto’ a favore dei detenuti, che fa venire meno i controlli della Polizia Penitenziaria: “Che dire del sistema di ‘vigilanza dinamica’ e del regime penitenziario aperto? Ha senso, è rieducativo, da un senso alla pena detentiva far stare molte ore al giorno i detenuti fuori dalle celle senza però fargli fare assolutamente nulla? Al superamento del concetto dello spazio di perimetrazione della cella e alla maggiore apertura per i detenuti deve associarsi la necessità che questi svolgano attività lavorativa e che il personale di Polizia Penitenziaria sia esentato da responsabilità derivanti da un servizio svolto in modo dinamico, che vuol dire porre in capo a un solo poliziotto quello che oggi fanno quattro o più agenti, a tutto discapito della sicurezza. Il dato oggettivo è che con la vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto gli eventi critici sono aumentati. Come dimostra il rinvenimento di droga a Ariano Irpino, c’è chi pensa evidentemente che vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto vogliono dire permettersi di fare tutto in carcere…”.