Domenica mattina, poco prima delle ore 9.00, un pezzo di costone roccioso si è staccato dalla parete che sovrasta una delle aree non accessibili a ridosso della strada regionale 562 che costeggia la Cala del Cefalo e la spiaggia del Mingardo a Marina di Camerota. La frana ha alzato una nube di polvere e per fortuna non si sono registrati danni a cose o persone. Il crollo non ha interessato l’arteria ed è avvenuto tra il lido Etnico e il lido Nettuno, a pochi metri di distanza dall’Indian.
«In tempi non sospetti, nel mese di marzo scorso, ci siamo mossi e abbiamo convocato un tavolo tecnico con la Sovrintendenza, con la Regione, con la Provincia e con il Genio Civile – ha dichiarato il Sindaco di Camerota, Mario Salvatore Scarpitta -. Abbiamo incontrato gli Enti sovracomunali in Prefettura, a Salerno, per verificare tutte le zone di pericolo e abbiamo anche chiesto un intervento rapido e risolutivo per sanare le aree che ci portano maggiore preoccupazione. Al termine di questa stagione estiva ci saranno i primi interventi. Gli esperti potrebbero anche optare per l’utilizzo dell’esplosivo, come già avvenuto qualche anno fa. Verranno messe in sicurezza le volte delle gallerie e altri tratti. Tutti i giorni ci interfacciamo e sollecitiamo gli Enti a dare giuste risposte – continua il primo cittadino – ne abbiamo prova attraverso documenti e posta certificata».
La frana di ieri, 19 agosto, è avvenuta nei pressi di una delle tante aree che la procura di Vallo della Lucania, l’estate scorsa, ha posto sotto sequestro vietando in modo assoluto il parcheggio delle automobili. Per fortuna, infatti, domenica mattina sotto a quella frana non c’era nessuna auto e nessuna famiglia pronta per trascorrere una nuova giornata di mare.
«Questi episodi ci fanno capire l’importanza di alcune scelte – tuona Scarpitta – ci sono persone che vogliono vedere riaperti quei parcheggi, le stesse, quando avvengono cose così pericolose, tornano indietro e dicono ‘menomale che quelle aree erano chiuse’. Questa Amministrazione resta coerente e sottolinea ancora una volta quanto sia difficile prendere delle decisioni. Sappiamo bene che quelle zone sono di fondamentale importanza per la viabilità e il turismo del nostro territorio, ma siamo a conoscenza della pericolosità di alcune aree. Stiamo lavorando per individuare quelle sicure per ottenere lo sblocco dei sequestri. Zone come quelle interessata dall’ultima frana, però, resteranno chiuse. La vita di una persona è molto più importante di un posto auto».
«Aggiungo, inoltre, che purtroppo, nel Cilento, ci sono testate giornalistiche legate ad altre zone che agiscono con lo scopo di infangare Camerota – chiosa Scarpitta – anche se purtroppo per loro non ci riescono perchè la ‘Perla del Cilento’ mantiene salda la propria leadership turistica. Questo giornalismo approssimativo che titola «paura nella notte» quando la frana è avvenuta in pieno giorno, non fa altro che esasperare gli animi e riportare nefandezze».
S.B.