Una replica piccata a Giulia Abbate, senza mai nominarla però, quella di Carmine Valentino, segretario provinciale Pd. L'invito al dialogo viene raccolto parzialmente e rilanciato sotto forma di "Dialoghiamo con tutti, non è quello il problema, il problema è lavorare".
Un dialogo che Valentino vorrebbe spurio da polemiche sterili e strillate, come spiega: "
Quando una Federazione, unanime, si fa portatrice delle esigenze e degli allarmi di un intero territorio, non tracima nel cattivo gusto ma, semplicemente, adempie al proprio dovere. Anzi, causa un cocciuto e leale spirito di servizio, potrebbe essere addirittura tacciabile di eccessivo indugio, mentre le cose procedono (o non procedono affatto) nella direzione sbagliata.
Lo scorso venerdì, ho avuto modo di approfondire con il Segretario Regionale l’opportunità e l’urgenza di un patto di «fine consiliatura» che possa mettere in campo, come da più parti invocato, le migliori energie per quell’indifferibile «cambio di passo» sui grandi problemi che affliggono la quotidianità dei cittadini campani, a partire da quelli obiettivamente più svantaggiati delle aree interne. A riprova che il grido di allarme lanciato dal nostro partito fosse specchio dei fatti e non sguaiata polemica.
D’altro canto, la polemica sterile e pretestuosa non ci interessa né ci ha mai appassionato. Restiamo fermamente convinti della necessità, per il Sannio, per la Campania e per il Paese, di un Partito Democratico forte, rigenerato, aperto e inclusivo che abbracci con rinnovato vigore i veri temi dello sviluppo e del benessere di quello che una volta amavamo definire il Popolo, contro le attuali derive pauperiste.
Per questo siamo pronti a confrontarci, con tutti. Negli organi di partito, per chi ne è parte e ne ha a cuore le sorti, ovunque, per coloro i quali vogliano affrontare costruttivamente la sfida della politica al servizio del bene comune. Purché sia questa la rotta da seguire e la sola stella polare che indirizzi il cammino.
In questo senso, accogliamo con favore anche le riflessioni di taluni redivivi dispensatori di «buoni consigli». Ci conforta che, come le note comari cui accenna l’artista, abbiano finalmente esaurito il proprio sindacale talento nel «dare cattivo esempio».
Auspichiamo e incoraggiamo un confronto che punti a elevare l’asticella del dibattito, oltre le beghe della quotidianità. Prestarsi, quindi, a fare da cassa di risonanza ad artate e furbette polemiche circa presunte nomine o altro è inutile, sciocco, dannoso e perfino, in questo caso a ragione, di cattivo gusto.
Ad un tempo, condividiamo l’appello a costruire insieme un clima che generi nuove attenzioni verso il partito, specie da parte dei giovani nei cui confronti troppo spesso la politica – ed in questo la nuova è persino peggiore della vecchia – si limita alla ridondanza dei proclami. È di queste ore la notizia che il Governo, nell’azzardato tentativo di conferire qualche briciola di contraffatta sostanza alle mirabolanti promesse elettorali in campo pensionistico, stia cercando di accollarne i costi, ancora una volta, sulle spalle delle giovani generazioni.
Per quanto ci riguarda, senza pretese di assolutezza, stiamo mettendo in campo un lavoro impegnativo di apertura, condivisione ed analisi tematica che non trova riscontro nel panorama politico, non solo locale. I 10 Dipartimenti annunciati nella conferenza stampa dello scorso 23 luglio stanno avviando i propri lavori. 105, al momento, le persone coinvolte. Altre, ci auguriamo, si aggiungeranno lungo un cammino che, mai come oggi, ha bisogno di misurarsi con l’analisi e l’approfondimento degli argomenti onde qualificare l’azione, la comunicazione e la programmazione politica. Si tratta di un’iniziativa importante e complessa che, sembrerà un caso, è stata ri-proposta, praticamente identica, dal Partito nazionale.
Nel mentre questo lavoro si va organizzando (4 i dipartimenti già insediati), entro fine mese tutti gli Amministratori del Partito Democratico, le nostre sentinelle sul territorio, saranno convocati in Assemblea. Discuteremo e ci confronteremo sullo stato del partito e sulle iniziative da sviluppare, anche in vista della Festa de l’Unità del 21-23 settembre che, dalle prime conferme avute, si annuncia densa di protagonisti del dibattito politico nazionale.
Comprendiamo, senza infingimenti, i simpatizzanti delusi, ai quali tuttavia diciamo e ribadiamo che le porte del partito sono spalancate. I tanti segretari di circolo, molti giovani e al primo mandato, sono a disposizione. Pronti darvi e a darci una mano. Raccogliete la sfida della politica. I dipartimenti, ad esempio, possono essere un’autentica occasione per impegnarsi e mettersi in gioco all’interno di una Comunità che ancora osa definirsi «Politica». Non vi sono casacche da indossare o dirigenti da ossequiare, ma solo tanto lavoro da fare.
Noi tutti viviamo lo sconforto di un dibattito, ad un tempo, ombelicale e superficiale, spesso ridotto a esternazione social-mediatica dei propri vagiti, ossessionata pratica «selfistisca» dei (talvolta presunti) protagonisti della politica, a tutti i livelli.
Combattiamo questo decadimento con l’impegno. Siamo, nonostante tutto, l’unico Partito degno di questo nome, con i nostri difetti ma con ancora tante potenzialità. Usiamole come solo Noi sappiamo e possiamo, con metodo democratico. Ne va del futuro dei nostri Territori e dell’intero Paese".