di Simonetta Ieppariello
No al turismo cafonal che invade Ischia d’agosto. Così il sindaco Enzo Ferrandino emana un’ordinanza che dispone, nel territorio del comune principale dell’isola, “il divieto, nelle strade dell'intero territorio comunale ad eccezione delle traverse in prossimità delle spiagge, di camminare in costume da bagno, a torso nudo, scalzi, di provocare schiamazzi e compromettere il decoro dei luoghi”.
Dopo il divieto a stendere i panni ad asciugare fuori a finestre e balconi in centro storico, a Ischia arriva anche l’ordinanza contro i cafoni che in strada camminano scalzi oppure a torso nudo, o ancora in costume da bagno. Il Sindaco Enzo Ferrandino vuole tutelare il decoro pubblico partendo anche dai comportamenti dei singoli - turisti o residenti che siano – ed insiste dunque nella sua personale battaglia contro il degrado e disagi per le vie del centro. “Abbiamo rilevato in questi ultimi giorni – spiega Ferrandino - che sul territorio comunale con particolare riferimento ai centri storici, ed alle zone a maggior flusso turistico, si verificano frequentemente comportamenti che vengono avvertiti da turisti e residenti come contrari al decoro di una località turistica di fama nazionale ed internazionale come la nostra. Ad esempio camminare in costume da bagno, a torso nudo, scalzi, provocare schiamazzi e compromettere il decoro. Ritenuto quindi che tali comportamenti risultano in contrasto con il decoro dei centri storici e dei luoghi più rinomati di un Comune a vocazione turistica che intende qualificare l’offerta turistica, assicurando agli ospiti condizioni di vivibilità e di tutela del decoro, ho ordinato – conclude il Sindaco – che lungo le strade dell’intero territorio del Comune di Ischia e con la sola eccezione delle traverse in prossimità delle spiagge, venga rispettato il divieto di camminare in costume da bagno, a torso nudo, scalzi, di provocare schiamazzi e compromettere il decoro dei luoghi”. La sanzione che verrà applicata in caso di inosservanza del divieto, va da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro.
D’accordo commercianti e operatori del turismo, preoccupati per l’invasione del turismo di massa, che nei giorni scorsi aveva suggerito denunce e segnalazioni e che si è tradotto persino in un episodio, documentato da un utente su Instagram, di un rapporto sessuale in strada, a Casamicciola, davanti ai passanti, filmato con uno smartphone.
“Riteniamo fondamentale per Ischia qualificare l'offerta turistica, assicurando agli ospiti condizioni di vivibilità e di tutela del decoro e dell’estetica cittadina”, spiega il primo cittadino Enzo Ferrandino, che lo scorso anno aveva individuato “zone di silenzio” sul territorio comunale, obbligando ad abbassare i decibel, e che il 25 luglio scorso aveva emanato un’altra ordinanza, ben più contestata, con la quale imponeva il divieto di stendere i panni per l'asciugatura da balconi prospicienti sulla pubblica via, in cortili visibili al pubblico e sulla pubblica strada nelle zone di corso Vittoria Colonna, via Roma e nel borgo di Ischia Ponte.
“Sottrae folclore ai nostri luoghi”, avevano contestato cittadini e commercianti.
“L’ordinanza del sindaco di Ischia, che ha vietato comportamenti contrari al decoro, a cominciare dal girare in costume per le strade della città, va sostenuta e imitata anche dagli altri Sindaci dell’isola verde e da tutti i comuni turistici”.
Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, per il quale “è inaccettabile che si continui a scambiare le strade delle cittadine turistiche per spiagge dove circolare in costume o comunque a torso nudo o che ci si comporti senza alcun rispetto per gli altri che vivono o trascorrono qualche giorno di vacanza in quelle stesse città”.
“Bisogna porre un limite alla cafonaggine dilagante e se non si ha il buon senso di evitare certi comportamenti e certi abbigliamenti, è bene che ci siano delle sanzioni a ricordare come bisogna comportarsi” ha aggiunto Borrelli augurandosi che “l’esempio del Sindaco di Ischia venga seguito a ruota da quanti più primi cittadini possibile”.