Scarichi industriali nel fiume Sarno, Scafati Arancione rinnova la richiesta di accesso agli atti. Un anno circa è trascorso da quando il gruppo, guidato da Francesco Carotenuto, aveva presentato l’istanza a Palazzo Mayer, nel periodo in cui la commissione straordinaria era presieduta dal prefetto Gerardina Basilicata. L’inquinamento del fiume Sarno ha rappresentato, in questi anni, una vera e propria piaga a Scafati, per via dei rischi di natura igienico-sanitaria e anche degli odori nauseabondi provenienti dal corso d’acqua, che costringono molti cittadini a barricarsi in casa per limitare i disagi.
La situazione, al momento, vive una fase di stallo, ed è il motivo per cui Scafati Arancione torna alla carica, con un’analoga richiesta al prefetto Giorgio Manari, che da qualche mese ha preso il posto della stessa Gerardina Basilicata ai vertici del Comune. L’istanza di accesso agli atti riguardava «le autorizzazioni concesse da questo Ente in materia di scarico civile ed industriale all’interno del fiume Sarno e relativi canali dall’intervallo temporale 2011-2017».
Francesco Carotenuto, nel rivendicare l’impegno costante dell’associazione in materia ambientale, e in particolare nella battaglia contro l’inquinamento del Sarno, afferma: «E’ il momento di far luce una volta per tutte sui criminali che deturpano la nostra terra. Siamo in attesa di una risposta, è compito delle istituzioni, e in questo caso del Comune, farsi garanti della salute pubblica e della tutela dell’ambiente.
Confidiamo nell’interessamento del prefetto Giorgio Manari, affinché si unisca a noi in questa campagna di civiltà. Il fiume Sarno, da possibile risorsa, è da tempo una “nota dolente” per Scafati e l’Agro Nocerino Sarnese e gli scarichi abusivi rappresentano una delle principali cause. Vogliamo nomi e cognomi dei colpevoli».
S.B.