Con una licenza poetica, il consigliere comunale di Avellino, Livio Petitto, ritiene “farneticose” le dichiarazioni che Luca Cipriano (mai citato, ma sempre evocato), ha rilasciato a diversi organi di informazione su un presunto patto tra i 5Stelle e la parte più «conservatrice del Pd», quella che ha votato per Ettore Iacovacci alla presidenza del Consiglio comunale. Un accordo che sarebbe confermato anche dalle dichiarazioni morbide sul bilancio, dopo i gravi rilievi segnalati nei giorni scorsi.
«Continuo a leggere – ha scritto Petitto sulla sua pagina Facebook - dichiarazioni farneticose di qualche consigliere comunale che prima è stato bocciato dagli elettori, non arrivando neanche al ballottaggio, e poi non preso in considerazione nella composizione della giunta dall'attuale sindaco (il riferimento a Cipriano è evidente ndr)».
«Ho parlato col sindaco Ciampi per la prima volta durante il consiglio comunale di insediamento – ha aggiunto Petitto -, persona educata e molto garbata e mi ha fatto molto piacere aver chiarito con lui alcuni episodi accaduti in campagna elettorale,ma da lì a fare assi politici con il Movimento mi sembra veramente esagerato! Capisco che questi signori, dopo aver condiviso e sottoscritto il programma con Ciampi adesso avendo nuovi compagni di viaggio cercano il pretesto per rompere con lui ma lo facciano senza dire fesserie e senza gridare al complotto. Piaccia o non piaccia noi siamo un partito e sappiamo stare al nostro posto che oggi per volontà del cittadino è all'opposizione».
Le dichiarazioni di Petitto sembrerebbero chiudere la porta – in modo definitivo – a qualsiasi “sostegno” all'esecutivo Ciampi. E mette, anche quella parte del Pd che non ha votato Maggio, decisamente sulla sponda dell'opposizione.
Sull'elezione di Ugo Maggio, e l'eventuale convergenza dei 5Stelle con una parte del Pd avellinese, era già intervenuto ieri lo stesso sindaco: «Ugo Maggio rappresenta la sintesi scelta liberamente dal consiglio comunale. Quello di ieri è stato un voto libero per tutti, a cominciare dai Cinque Stelle”. Anche i consiglieri comunali del Movimento hanno ribadito: «Rivendichiamo con forza la nostra totale piena autonomia nella votazione del presidente del consiglio comunale. Nessun apparentamento con nessuno. Abbiamo avuto piena libertà di voto. Nel segreto dell’urna abbiamo votato secondo la nostra coscienza».
Se siano frasi di facciata, se davvero ci sia questa presunta convergenza, lo sapremo presto. Al momento non resta che dare credito alle dichiarazioni dei protagonisti. Saranno le prossime votazioni in consiglio comunale a chiarire in via definitiva il quadro.