Flumeri

 

La Fiom ritiene l'incontro di ieri, 2 agosto presso il Ministero dello Sviluppo Economico, utile per i chiarimenti di Invitalia e del Ministero sulla situazione di crisi che sta attraversando la reindustrializzazione e rioccupazione degli stabilimenti di Bologna e Flumeri.

Invitalia in apertura dell'incontro ha confermato il coinvolgimento sia nel progetto che nella verifica del contratto di sviluppo.

Il Governo non ha confermato le indiscrezioni e dichiarazioni rilasciate alla stampa da imprenditori privati che sarebbero coinvolti nel rilancio di Industria Italiana Autobus. Inoltre, sulla natura dei nuovi assetti societari, il Governo ha chiarito che non è ancora deciso se l'assetto sarà a maggioranza pubblica.

La Fiom, anche alla luce delle dichiarazioni dell'azienda, ritiene ormai al limite la situazione, che potrebbe precipitare senza una assunzione di responsabilità che coinvolga tutte le parti. Pertanto è fondamentale che il Ministro dello Sviluppo Economico sappia che tra i tempi indicati al tavolo per una soluzione strutturale e quelli indicati dall'azienda non c'è coincidenza. Questa mancata coincidenza rischia di pregiudicare definitivamente la reindustrializzazione e rioccupazione dei due stabilimenti.

La Fiom ribadisce che il rilancio di Industria Italiana Autobus è possibile attraverso la ricapitalizzazione di una unica società a maggioranza pubblica, anche senza escludere capitali privati. Il raggiungimento di questo obiettivo può avere molte soluzioni attraverso il consolidamento, coinvolgimento di fondi, società o aziende pubbliche. E' quindi utile:

Un confronto per giungere alla condivisione con la proprietà di un piano industriale che abbia come primo obiettivo la contrattualizzazione delle gare già vinte e l'allocazione della produzione di tali commesse in portafoglio ad Industria Italiana Autobus negli stabilimenti di Flumeri e Bologna; la ripresa della partecipazione alle nuove gare che dovranno tenersi; la condivisione di un piano di investimenti sugli stabilimenti che innovi il processo (industria 4.0) e il prodotto (autobus eco) e di formazione dei lavoratori; la piena rioccupazione del numero di posizionii prevista dall'accordo del dicembre 2014 e la verifica degli eventuali ammortizzatori sociali utili alla continuità occupazionale; il mantenimento dell'integrità e la valorizzazione degli stabilimenti e delle aree su cui insistono utilizzando gli strumenti previsti dalla normativa vigente;

il Governo continui ad investire con le politiche di indirizzo per le regioni e gli enti del trasporto pubblico locale per supportare il cambio del parco circolante favorendo quelli a minor impatto ecologico;

il Governo favorisca un percorso di integrazione tra la produzione e il servizio di mobilità pubblica collettiva (autobus e treni); favorire la nascita di una piattaforma della mobilità nazionale che integri e connetta la mobilità, anche per favorire la nascita di una filiera produttiva.

A quattro anni dalla partenza della vertenza siamo ad uno punto cruciale senza scelte rapide è a rischio l'occupazione. La nota è firmata da Michele De Palma.

Così Silvia Curcio: "Rinvio delle decisioni da parte del governo, su tutte le vertenze, non c'è discontinuità!!! Forse si attende il fallimento della IIA per rimescolare le carte e avvantaggiare gli amici degli amici, ma noi dobbiamo decidere cosa vogliamo fare, per questo ed altri centomila motivi, oggi non mancate all'assemblea delle ore 16 presso lo stabilimento!!! Uno non vale uno sapevatelo!!!"

Il deputato irpino Generoso Maraia fa questa riflessione alla luce degli ultimi avvenimenti: 

"Si è chiuso al Mise  il secondo tavolo per la vertenza Industria Italiana Autobus al quale ho ritenuto doveroso partecipare al fine di poter aggiornare i lavoratori ed i cittadini circa gli ultimi sviluppi della vertenza.

Come ormai risaputo il governo ha intenzione di individuare un soggetto privato che sia solido un punto di vista economico-finanziario, al fine di affiancare agli interventi pubblici di Invitalia e Finmeccanica, quelli di un operatore privato affidabile.

Il Vice capo di Gabinetto del Ministro Di Maio, Giorgio Sorial del M5S, ha smentito la notizia secondo cui il Governo sta lavorando al fine di favorire un ingresso di Gruppioni della Sira Group all’interno di IIA.

Il Governo non ha alcuna preferenza per la Sira Group ed adotterà per qualsiasi interlocutore un approccio volto a verificare la sussistenza delle adeguate garanzie.

Quella di Gruppioni, allo stato, è una semplice manifestazione di interesse da parte di un soggetto privato che non è indice di alcuna trattativa in essere con il governo.

Credo che questa sia una notizia importante dal momento che Gruppioni è già noto in provincia di Avellino per la vertenza ex ALMEC e la mancata riassunzione di 40 ex lavoratori: circostanza che aveva fatto preoccupare non poco le maestranze.

Il Governo vuole evitare in tutti i modi che gli stabilimenti vengano affidati ad imprenditori privati che non siano in grado di fornire le adeguate garanzie economiche, produttive e professionali in termini di competenze imprenditoriali e di correttezza nelle relazioni sindacali.

Per il futuro è emersa la ferma volontà di evitare una nuova ipotesi fallimentare come è stata quella messa in piedi dal Pd. Gli obbiettivi sono quelli di tutelare i posti di lavoro di tutti e due gli stabilimenti, ma, sopratutto, di garantire un futuro produttivo di ampio respiro sia a Bologna che a Flumeri.

L’ipotesi di un soggetto pubblico-privato forte, credibile potrebbe essere percorribile. Su questo si ci si deve continuare a confrontare con tutti gli attori in campo: governo, azienda, sindacati, operai ed Invitalia.

Il Governo ha intenzione di vagliare ogni singola possibilità, con rigore e nell’esclusivo interesse del raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Intanto è ufficiale la notizia per cui Del Rosso ha vinto ulteriori 750 commesse Consip. Attualmente le commesse in portafoglio sono circa 1.600.

Bisogna ripartire con un piano industriale serio che possa mettere il nuovo assetto societario nelle condizioni di garantire che le attuali commesse e quelle future verranno prodotte in Italia e non, come avviene ora, in Turchia.

Invitalia, inoltre, ha chiarito che il Contratto di Sviluppo è ancora in essere e che quindi l’intero stabilimento di Flumeri risulta essere ipotecato. Si tratta di uno stabilimento che vale su carta 13 milioni di euro, ma sul mercato potrebbe essere venduto a molto di più.

Del Rosso attualmente sta affittando parte dello stabilimento, ma finché ci saranno il contratto di sviluppo e le ipoteche non gli sarà consentito di vendere nulla."

Redazione Av