Quando si parla di trading e di investimenti finanziari in genere, non si può non tenere conto del profondo cambiamento che il web ha portato in questo settore. Grazie ad internet, infatti, oggi chiunque può operare sui mercati finanziari senza dover passare gli ordini alla propria banca.

Esistono decine di broker che offrono delle piattaforme di trading con cui le persone possono operare, in tempo reale, sui mercati finanziari. Ma il trading, si sa, è un mix tra brivido e rischio, tra concrete possibilità di incamerare introiti e quella di vedere andare in fumo un capitale di investimento intero. In questo quadro l’ago della bilancia è da sempre stata la leva finanziaria. Ma di cosa si tratta esattamente?

La leva finanziaria è il più grande misuratore della propensione al rischio di un qualsiasi investitore nell’ambito del trading online. Se usata con criterio la leva è una grande opportunità, ma se sfruttata in maniera sconsiderata allora non fa altro che impoverire chi osa abusarne.

Ma cosa succede se si prova, per legge, ad abbassare il grado di leva massima utilizzabile dagli investitori? Molti per incoscienza non lo fanno, altri sono troppo avidi per preoccuparsi del fatto che una leva 1:800 rischia di bruciare tutto quello che hanno in pochi minuti.

Ma quali sono stati gli effetti delle nuove regolamentazioni sugli investitori in termini di leva finanziaria? L’autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati ha introdotto alcuni cambiamenti alla leva limitandone l’abuso.

Il risultato è stato, secondo quanto riportato dal sito TradingOnline.me dedicato al trading online ,  un abbassamento delle perdite medie dei traders anche dell’80%. Un risultato epocale che rischia davvero di riportare il trading online, verso una dimensione più umana di se stesso e più rispettosa soprattutto degli operatori finanziari che vivono il trading con eccessiva incoscienza.

I limiti alla leva finanziaria

Il provvedimento dell’ESMA sta migliorando la vita e l’operatività di tutti i traders retail che impiegano i loro capitali online direttamente con il metodo offerto dai CFD.

Una ricerca ha mostrato che un broker coinvolto nell’esperimento è stato in grado di ridurre le perdite davvero moltissimo, da parte degli investitori. Ciò è stato possibile intervenendo sui limiti di utilizzo della leva finanziaria vera e propria piaga per molti traders.

Tra il primo e il 30 giugno la dimensione media delle perdite registrate presso l’intermediario è diminuita dell’80% in un colpo solo. Un dato estremamente interessante che da un’idea più o meno precisa di quelle che sono le migliorie introdotte da questa nuova regolamentazione.

Cosa rischiano i broker?

Quello di cui abbiamo appena parlato è stato solo un esperimento, ma è chiaro che con i risultati che ha offerto, tale esperimento rischia di diventare una realtà a stretto giro. Ciò significa che dal 1° di agosto tutti broker dovranno cercare di adattarsi al cambiamento e offrire ai loro clienti limiti di leva più restrittivi.

Esiste per ora un cuscinetto temporale che permetterà agli intermediari di applicare gradualmente le nuove norme sulla leva, così da rendere l’approccio un po più soft. Il mercato aveva accolto con scetticismo la notizia, ma il regolatore ha subito fatto chiaro l’intento di migliorare la qualità del mercato e salvaguardare gli interessi degli investitori stessi.

L’ESMA si arroga il compito di prendere misure sensibili per proteggere i traders retail dal rischio del trading, troppo spesso insostenibile e imprevisto.

Le misure comprendono anche la protezione da un conto con saldo negativo per fare in modo che i traders non possano perdere più denaro di quello presente sul proprio conto di trading. Inoltra sta per essere introdotta anche la personalizzazione del close out negli scambi e l’impostazione dei livelli massimi di leva personalizzati.