Dodici giorni fa l'annullamento, deciso dal Riesame, dell'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, ora l'intervento del sindaco di Cusano Mutri, Giuseppe Maria Maturo.
“Non posso entrare nel merito della questione giudiziaria – scrive Maturo in una lunga nota – in quanto sono in attesa di conoscere le motivazioni del Tribunale del Riesame. Non appena le motivazioni saranno rese pubbliche mi riserverò di convocare un pubblico comizio ed una conferenza stampa, nelle quali farò luce sul merito della vicenda e sul modo con cui sono state svolte le indagini a mio carico. Ad oggi, però, sento il dovere civico e morale di fare alcune precisazioni. Voglio iniziare col dire che esiste, sul piano generale, un’intollerabile sproporzione tra l’utilizzo delle misure cautelari e la possibilità di potersi difendere. Quando si è oggetto di una misura cautelare si ci trova assolutamente indifesi e devono passare dei giorni prima di poter esprimere le proprie ragioni. Credo che il Legislatore debba interrogarsi seriamente su questo aspetto e che si debba procedere ad un riequilibrio. Ultimamente sono state apportate modifiche in questo senso, a tutela delle libertà fondamentali della persona, ma – probabilmente – queste misure non hanno ancora messo in campo tutta la loro efficacia”.
Maturo sottolinea “ un caso eclatante, accaduto qualche tempo fa proprio a Cusano, quando alcune persone furono arrestate con l’accusa di violenza sessuale di gruppo e tacciate di far parte di un “branco”, salvo poi scoprire che non c’era stata nessuna violenza e tutti coloro che erano stati sbattuti in prima pagina come “mostri” sono risultati innocenti”.
“Per quanto concerne me – continua – la cosa non mi meraviglia. E’ la prima volta che viene eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nei miei confronti ma, già in passato, ho avuto decine e decine di rinvii a giudizio che non hanno portato mai – e dico mai – a nessuna condanna. Per fortuna si tratti di reati per i quali non è previsto l’arresto, altrimenti sarei stato arrestato decine e decine di volte e assolto decine e decine di volte…”.
E ancora: “Il trattamento che mi ha riservato buona parte della stampa, soprattutto quella nazionale, è stato semplicemente vergognoso. A partire dall’Ansa. Tanti giornali hanno scritto che nel famoso video si vedeva il sindaco di Cusano Mutri incastrato mentre intascava una tangente. Bastava guardare per un secondo quel video per capire che non ero io ad essere filmato. Insomma: è possibile infangare in questo modo il buon nome di una persona e di un’intera comunità? Poi verrebbe da chiedersi: chi ha girato quel video all’Ansa? Chi ha comunicato all’Ansa la falsa notizia della mia presenza nel video? Com’è possibile che quel video fosse già online praticamente nello stesso momento in cui veniva eseguita l’ordinanza nei miei confronti”? Nel corso della conferenza stampa seguita all’ordinanza nei miei confronti si è parlato di sistema concussorio, sono state formulate accuse gravissime. Non si è mai parlato di “probabilità” di reato, ma di assoluta certezza. Lo si è fatto dando per scontato che il sottoscritto fosse colpevole. In barba alla presunzione di innocenza e al nostro Stato di diritto. Per tutte queste ragioni tutelerò la dignità e l’onorabilità della mia persona in tutte le sedi che la legge mi metterà a disposizione”.
La conclusione: “Devo ringraziare di cuore i giudici del Tribunale del Riesame di Napoli. Sono stati magistrati attenti, puntuali e scrupolosi nel valutare quanto accaduto; è grazie a magistrati di questo tipo, tanto accorti ed oculati, che continuo ad avere fiducia nella giustizia; fiducia che nessuno di noi deve mai abbandonare! Un ringraziamento alla mia famiglia e soprattutto un ringraziamento ai cusanesi. Mai come questa volta ho sentito tutta la comunità di Cusano Mutri dalla mia parte, una fiducia che è andata oltre le distinzioni politiche. Il sostegno della gente di Cusano mi ha dato una grande forza”.-