Caivano

 

di Simonetta Ieppariello

Dopo il rogo, il disastro ambientale: i dati parlano chiaro e restituiscono un quadro drammatico con una presenza di diossina tre volte superiore al valore normale. Sono i primi numeri che l’Arpac ha diffuso ieri, a proposito del monitoraggio delle diossine nell’aria, nel territorio colpito lo scorso 25 luglio, quando è andato a fuoco il piazzale di stoccaggio dell’azienda “Di Gennaro Spa”, una delle maggiori piattaforme del sud Italia, per il recupero plastica, carta, vetro, legno e altro, nella zona industriale di Pascarola, a Caivano. 

E’ attesa la consegna del rapporto definitivo dei vigili del fuoco, quello che potrebbe spiegare le cause dell’incendio, e il rapporto del perito della Procura, che ha già effettuato numerosi sopralluoghi che potrebbero risultare decisivi.

Erano stati subito piazzati due campionatori di monitoraggio delle diossine poche ore dopo il isastro. Il primo a Caivano, a circa cinquecento metri dal luogo dell’incendio, il secondo a Marcianise.

La prima centralina ha rilevato dalle ore 18 del 25 luglio (giorno dell’incendio) alle ore 17 del 26 luglio, a fiamme quasi spente, una concentrazione pari allo 0.3539 pg/Nm3 I-TEQ, a fronte del valore normale sulle concentrazioni di tossicità dello 0,1 consentito. Meglio la situazione di Marcianise dove i parametri monitorati risultano regolari.

Nel comunicato stampa, l’Arpac informa che le attività di monitoraggio delle diossine sono ancora in corso e che saranno effettuati controlli anche sui terreni.

intanto gli ambientalisti sono su tutte le furie. Stasera si marcia a Caivano e si chiede chiarezza sui dati complessivi oltre il ristretto perimetro del rogo. I fumi, ricordano i referenti, viaggiarono per chilometri fino al golfo di Napoli.

Ma si marcia anche per dire no alla sistemazione di una fabbrica di combustibile solido in questo territorio.

Intanto di disastro ambientale, incendio doloso e di altre ipotesi di reato si è discusso in una lunga riunione, a porte chiude, terminata in tarda serata presso la procura di Napoli Nord diretta da Francesco Greco.