Avellino

 

di Luciano Trapanese e Andrea Fantucchio

Ciampi non getta la spugna, non vuole arrendersi. Ma ha di fronte un baratro profondo trenta milioni (il conteggio del disavanzo è parziale). Quelli del Comune di Avellino. Quelli che sono emersi dallo studio del bilancio e che hanno portato la città sull'orlo del dissesto economico. Cifre che ieri lo hanno spinto a definire un «disastro» la situazione economica dell'ente e a parlare di «saccheggio». (Clicca sulla foto di copertina e guarda l'intervista. Alle 20 tutte le interviste su 696Tv)

Nella conferenza stampa di questo pomeriggio, il primo cittadino 5stelle ha ribadito il «disastro», e consegnato agli avellinesi l'entità del buco, ma ha rinunciato a muovere rilievi precisi a uffici ed ex amministratori: «Al momento non mi sento di poter affermare che hanno agito in malafede. Non siamo più in campagna elettorale».

L'incontro era molto atteso, anche per capire se il sindaco intendesse affrontare la situazione, imbarcarsi in un percorso amministrativo ad alto rischio, e dettagliare le ragioni del disastro economico.

La prima risposta è arrivata. «Appronteremo un piano di rientro per evitare lo spettro del dissesto finanziario dopo la bocciatura del collegio dei revisori dei conti».

«Ci sono – ha aggiunto il primo cittadino – tante incognite, punti oscuri, soprattutto rispetto a presunti disavanzi calcolati in maniera sbagliata. Fra gli altri quelli della tassa rifiuti, con un mancato incasso di dieci milioni di euro. Cifra che, dal 2015, non sarebbe stata inserita nel fondo di accantonamento. Così come l'Imu e le spese legali sostenute dal comune».

«L'indebitamento – ha sostenuto Ciampi – sarebbe superiore, secondo le stime attuali, ai sessanta milioni di euro (esclusi i crediti ndr). Ora ci stiamo focalizzando sulle irregolarità che sono state ravvisate. In campagna elettorale abbiamo promesso una operazione verità proprio sul bilancio. Ora ci vediamo costretti ad accelerare i tempi».

Poi una stoccata all'amministrazione Foti. «La vecchia squadra di governo è stata irresponsabile nei confronti dei cittadini non approvando il bilancio. Noi non vogliamo coprire le magagne di altri, ma siamo una forza responsabile e questo ci impone di andare avanti».

Ad illustrare da un punto di vista più tecnico la questione economica, è stato il futuro assessore al bilancio, Forgione: «La situazione è grave. L'indebitamento è di oltre sessanta milioni crediti esclusi. Il disavanzo accertato di diciannove. Sono stati inoltre stanziati più di otto milioni per debiti fuori bilancio. Senza dimenticare che il comune è finito sotto inchiesta da parte del Mef».

«Il che significa – aggiunge Forgione – che il ministero, proprio come i revisori dei conti, ha rilevato delle problematiche. A partire dai fondi di accantonamento. Da una prima stima siamo oltre dieci milioni di euro. Una cifra che si aggiunge al disavanzo di amministrazione che, alla fine dello scorso anno, era oltre i diciotto milioni» (Ai quali vanno aggiunti proprio i dieci milioni dei rifiuti non inseriti nel fondo di accantonamento).

«Ma non è tutto – continua impietoso Forgione -. C'è anche il fondo rischi per le spese legali. La stima della cifra dipende dalle cause, ci stiamo attivando per valutarle complessivamente. A questo si aggiunge anche l'assenza di un cronoprogramma con le spese previste per la realizzazione delle opere pubbliche».

Un quadro disarmante. Se le cifre elencate da Ciampi e Forgione dovessero essere esatte, la parola disastro potrebbe non essere sufficiente a definire la situazione economica del comune. Beh, almeno ora sappiamo, almeno a grandi linee. Governare con questo fardello evitando dissesto e commissariamento non sarà impresa facile. Anche se il Prefetto non ha dato una scadenza prima di inviare la diffida. Il sindaco, comunque, ha ribadito di voler andare avanti.