di Andrea Fantucchio
Qualche minuto di ritardo e quella bambina di tre anni sarebbe morta. Quando sono stati chiamati i soccorsi era cianotica con gli occhi riversi, in stato di incoscienza. L'hanno salvata gli agenti della polizia stradale di Avellino, agli ordini del vicequestore Renato Alfano. E' accaduto ieri, poco dopo le 13, lungo l'Autostrada A/16 Napoli-Canosa, nel territorio di Monteforte Irpino.
La mamma ha capito che qualcosa non andava quando la bambina non rispondeva alla sua voce. Piccoli rantoli facevano intuire che avesse problemi a respirare. Così l'auto con a bordo la piccola si è fermata al km 37 in direzione Bari. Dove i genitori avevano avvistato una pattuglia della polizia stradale della Sottosezione di Avellino Ovest, diretta dall'ispettore Oreste Bruno.
«Presto, nostra figlia sta male, deve andare in ospedale: aiutateci!». Gli agenti, che erano parcheggiati in corsia di emergenza per un'attività di controllo, sono subito intervenuti. La bambina respirava a fatica e non reagiva alla voce dei genitori.
Così la pattuglia della Polstrada ha fatto da apripista all'auto sulla quale viaggiava la piccola. Fino all'arrivo alla città ospedaliera del San Giuseppe Moscati di Avellino. Una corsa che si è rivelata decisiva. A scortare la piccola sono stati gi agenti Fabio Spiniello e Giovanni Majello.
All'arrivo in ospedale la bambina è stata affidata agli esperti del reparto di Rianimazione, diretto dal primario Giuseppe Galasso. I medici sono riusciti a stabilizzare le condizioni della piccola poi trasferita nel reparto di Pediatria. I test ai quali è stata sottoposta hanno confermato che non era più in pericolo di vita.
Dopo ore di apprensione i genitori, originari di Venezia e diretti in Puglia per le vacanze, hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. E ringraziare gli agenti per l'intervento che si è rivelato provvidenziale. In casi del genere, infatti, anche un ritardo di pochi minuti poteva essere fatale.