Si è riunita questa mattina, presso il comune di Paduli, la commissione elettorale per la nomina degli scrutatori in vista delle elezioni regionali e amministrative fissate per il 31 maggio. Non è mancata qualche polemica, soprattutto nei riguardi della composizione della commissione e del metodo adottato per la scelta degli scrutatori. Tutto però è andato «Come da regolamento», ha commentato il commissario straordinario Mammetti, che è stata l’unica a scegliere il criterio del sorteggio per la quota dei suoi 5 scrutatori; criterio che anche le liste di Sarno e di Feleppa avrebbero voluto si adottasse…ma non è andata così. La commissione infatti era formata da esponenti vicini alla lista di Vessichelli: Massimo Minicozzi, Luigi Meo e Mario Ranaldo. Ma tutto è andato secondo le regole e da quanto stabilito nel primo Consiglio comunale dell’era Feleppa, quindi non si può recriminare nulla.
L’aspetto più imbarazzante è stato sicuramente il fatto che i rappresentanti delle liste di Feleppa e Sarno, presenti presso la casa comunale questa mattina, e non solo, non sapevano se potevano presenziare o no ad uno scrutinio che è per legge e per sua natura “pubblico”. In altri paesi, durante un’occasione simile, sono state presenti tutte le forze politiche insieme agli aspiranti scrutatori, e si sono dati battaglia fino alla fine…..esagerando anche.
No perché così capita che qualcuno, come l’attuale segretario comunale di Paduli, possa dire: «Chiudete la porta che fa corrente», quando invece, se di corrente si può parlare e se anche ci fosse stata, andava chiusa la finestra, al massimo, perché, comunque, si tratta di uno scrutinio pubblico, che di norma deve rimanere sempre aperto a tutti..anche se fa corrente.
Agli altri membri della commissione è stato poi chiesto il motivo per il quale non avessero adottato il criterio del sorteggio per i restanti 15 scrutatori. «Abbiamo seguito il regolamento –hanno risposto senza aggiungere altro».
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