Cusano Mutri

Saranno discussi il 17 luglio i ricorsi presentati al Riesame dagli avvocati Antonio Barbieri e Marcello Severino, Patrizia Pastore e Giuseppe Francesco Massarelli, rispettivamente, per Giuseppe Maria Maturo, 52 anni, dal maggio 2014 sindaco (ora sospeso) di Cusano Mutri, e Remo Di Muzio, 43 anni, geometra libero professionista, che lo scorso 28 giugno sono finiti agli arresti domiciliari nell'inchiesta del sostituto procuratore Donatella Palumbo e dei carabinieri del Nucleo investigativo su una presunta tangente chiesta ad un imprenditore edile sui lavori di somma urgenza, già liquidati, per la sistemazione delle sponde del torrente Titerno dopo l'alluvione dell'ottobre 2015.

Concussione, questa l'ipotesi di reato contestata ad entrambi nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Gelsomina Palmieri, che aveva confermato la misura dopo gli interrogatori di garanzia, nel corso dei quali, come si ricorderà, i due indagati avevano respinto ogni accusa. Maturo, in particolare, oltre a fornire la sua versione sugli episodi - riguardano solo lui - relativi all'affidamento ad un elettricista dei lavori alla scuola e di quelli di terrazzamento in un terreno della moglie, aveva escluso qualsiasi forma di pressione o minaccia nei confronti del titolare della ditta, peraltro suo testimone di nozze, affermando di non sapere alcunchè di quei soldi passati dalle mani dell'imprenditore – una scena immortalata in un video - in quelle di Di Muzio. Che, a sua volta, aveva spiegato che i 2mila euro – prima tranche, secondo gli inquirenti, di una presunta mazzetta di 6500- contenuti nella busta erano il corrispettivo di una prestazione professionale fornita alla parte offesa con la collaborazione di un altro geometra, Vincenzo Di Biase, di cui aveva scritto il nome sulla stessa busta.

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