Nocera Superiore

E' battaglia nell'agro per l'ipotesi di fusione delle due città di Nocera. Il consiglio comunale di Nocera Superiore ha bocciato la proposta, assestando un duro colpo al percorso che vede - sul fronte opposto - impegnate diverse realtà. Fra queste, anche un comitato costituito per favorire l'unificazione. E proprio dal sodalizio guidato da Giancarlo Di Serio arriva una lunga nota nella quale, oltre a ricostruire la vicenda, si critica la scelta del parlamentino guidato dal sindaco Cuofano. "La Legge regionale nr. 54 del 1974 è la legge quadro in materia di fusioni tra Comuni. La delibera, nella sua premessa, fa riferimento all’art. 8 del suddetto testo normativo regionale riportandone una sintesi, senza cioè riprodurlo nel suo tenore letterale. Anche leggendo soltanto lo stralcio trascritto, si evince che il parere del Consiglio Comunale previsto dall’art. 8 della Legge regionale nr.54 del 1974 viene richiesto in via preventiva dalla Giunta regionale, qualora la proposta di fusione tra Comuni sia contenuta in un disegno di legge, oppure dalla Commissione regionale competente ad istruire la proposta di legge regionale ad iniziativa di uno o più Deputati regionali ovvero di iniziativa popolare. In entrambi i casi una cosa è certa: l’art. 8 si attiva quando è stato già formalmente avviato l’iter legislativo previsto in materia di fusione tra Comuni e i Consigli comunali interessati vengono appunto compulsati dalla Regione ad esprimere il loro parere - si legge nella missiva a firma del comitato - . Nel nostro caso, nessun atto di impulso è giunto dalla Regione Campania, per il semplice motivo che l’iter legislativo per la fusione tra le due Nocera non è ancora formalmente iniziato, non essendoci depositata in Regione alcuna proposta di legge in tal senso. Pertanto, la delibera approvata dal civico consesso di Nocera Superiore si fonda su un presupposto giuridico inesistente che ne inficia completamente gli effetti qualora l’intenzione fosse stata quella di bloccare un iter legislativo che, di fatto, non è ancora cominciato".

Non solo. "La delibera prosegue in premessa affermando che la legge nr. 54 del 1974 sulla fusione tra i comuni “intende favorire i processi di fusione per i piccoli comuni”, come si evince dalla sua relazione illustrativa, e quindi che la fusione non risulterebbe vantaggiosa per un comune medio quale è appunto Nocera Superiore. Un’affermazione - argomenta Di Serio - che sicuramente vale se rapportata all’epoca di promulgazione della legge ma che ignora i provvedimenti legislativi successivi, in particolare il Testo Unico degli Enti locali del 2000 e soprattutto la legge nr.56 del 2014, la cosiddetta Legge Delrio, che alla fusione tra Comuni dedica ben 25 commi del suo primo articolo, introducendo una serie di vantaggi per i Comuni nati da fusione tali da renderla accattivante anche per i Comuni grandi. Ne sono una riprova la recente fusione avvenuta in Calabria che ha portato alla nascita del nuovo Comune di Corigliano-Rossano da ottantamila abitanti e la prossima fusione abruzzese che riguarderà i Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore che creeranno un Comune di oltre centottantamila abitanti. Altro punto della premessa della delibera recita che: “Constatato che i comuni di Nocera Superiore e Nocera Inferiore si strutturano in zone non omogenee sulla base di caratteri identitari e ragioni storiche, di contesti geomorfologici, naturalistici, paesaggistici, di relazioni funzionali e quadri economico-sociali che possano giustificare una comune appartenenza”.

E ancora: "In sostanza viene messo nero su bianco che Nocera Inferiore e Nocera Superiore non hanno nulla in comune: anche soltanto letta così, l’affermazione appare quantomeno azzardata. Negare l’unica radice storica, sociale, economica, culturale delle due Nocera è davvero arduo. Le due città, a fronte della divisione amministrativa, hanno praticamente tutto in comune, dai servizi, alla tradizione, alla squadra di calcio. Onestà intellettuale avrebbe voluto che si scrivesse di preferire la separazione amministrativa ma non che si tratta di due realtà e di due comunità praticamente estranee l’una all’altra. Nel caso di Nocera Inferiore e di Nocera Superiore c’è persino il nome in comune: nè può essere la proposta avanzata di modificare il nome di Nocera Superiore in Nuceria idonea ad eliminare l’identità comune tra i Nocerini che abitano le due città e che mai potrà scomparire, seppure dovesse malauguratamente persistere l’attuale separazione amministrativa. L’approvazione avvenuta all’unanimità dei presenti della proposta di delibera presentata dal sindaco Giovanni Maria Cuofano - si legge ancora nella missiva - è stata immediatamente propagandata come il rifiuto alla fusione da parte del Consiglio Comunale di Nocera Superiore. Non possiamo non rilevare che tale rifiuto può essere opposto esclusivamente dai cittadini, come stabilisce innanzitutto la Costituzione (art 133 comma secondo) e poi lo Statuto della Regione Campania (art 14 comma 2) attraverso lo strumento del referendum consultivo obbligatorio".

Ce n'è abbastanza per criticare la motivazione: "Il Consiglio comunale di Nocera Superiore, con questa decisione, sottrae al dibattito cittadino un tema fondamentale non tanto per il nostro futuro quanto soprattutto per il futuro dei nostri figli e il futuro di tutte le generazioni che abiteranno Nocera nei secoli a venire. Il Consiglio comunale di Nocera Superiore non solo dice No alla fusione , No agli gli incentivi economici decennali, No alla possibilità di accedere a fondi regionali che adesso sono preclusi e che con la fusione sarebbero possibili, No quindi anche alla valorizzare del proprio patrimonio artistico in nome del quale paradossalmente si adotta questa delibera, No alla possibilità di fare nuove assunzioni, No al superamento dei vincoli del patto di stabilità, ma soprattutto dice No al referendum, ovvero dice No alla massima espressione di democrazia diretta prevista dalla nostra Costituzione - è l'atto d'accusa - . E’ in definitiva un No senza ragioni quello espresso attraverso la delibera approvata dal Consiglio comunale di Nocera Superiore e un No senza ragioni ha un solo significato possibile: non c’è, in realtà, alcuna ragione per dire no alla fusione tra le due Nocera", conclude Di Serio.

GbL