Scafati

L'ex sindaco di Scafati Pasquale Aliberti resta in carcere a Fuorni, oggi la prima udienza per l'ex fascia tricolore dell'agro, a processo per scambio elettorale politico mafioso. A decidere per la prosecuzione del regime detentivola perizia psichiatrica dello specialista nominato dal tribunale di Nocera Inferiore, il dottor Carlo Pagano, sullo stato di salute di Aliberti, che, dopo il suo arresto, soffre di depressione.

Per il perito le condizioni dell'ex sindaco sono compatibili con il regime carcerario, nonostante la sua dipendenza da un particolare tipo di farmaco. Potrà dunque essere curato comunque. Aliberti è tornato dietro le sbarre per l'inosservanza agli obblighi imposti dagli arresti domiciliari che stava scontando a Roccaraso. Avrebbe inviato delle lettere alla moglie, al fratello e ad altre persone, con l'aiuto del padre.

Primo step dunque per l'inchiesta Sarastra in cui sono sotto accusa, oltre ad Aliberti e la moglie, il consigliere regionale Monica Paolino, il fratello Nello Aliberti, l'ex consigliere comunale di Scafati, Roberto Barchiesi, l'ex staffista comunale Giovanni Cozzolino, il pentito ed ex boss Alfonso Loreto, l'ex vice presidente della società partecipata Acse, Ciro Petrucci, Andrea Ridosso, oltre agli imprenditori Giuseppina Ametrano, Alfonso Cesarano e Catello Cesarano. La vicenda riguarda il presunto voto di scambio politico mafioso perpetrato nelle elezioni del 2013 e del 2015 per le regionali che ha decretato poi anche lo scioglimento del consiglio comunale del comune dell'agro.

Intanto questa mattina il ministero degli interni si è costituito parte civile.

La prossima udienza è fissata all'11 luglio con la definizione da parte del collegio di alcune eccezioni della difesa, prima che si apra la fase dibattimentale del processo.

S.B.