Forchia

 

di Simonetta Ieppariello

Una seduta d'esame orale di maturità che commuove tutti. Studenti e professori. In religioso silenzio hanno assistito all'intervento finale di Francesco Criscuolo, studente autistico dell'Isis Majorana nel Casertano. Poi applausi a scroscio e le lacrime del suo docente di sostegno Michele Vozzella, che lo ha seguito nel suo percorso con passione, tenacia e tanto affetto. Vozzella gli è stato vicino anche durante la sua discussione che è diventata un monito, una sorta di manifesto per invitare tutti alla riflessione consapevole sulla cura e sostegno per vincere l'autismo. Il video dell’esame di Francesco, ragazzo autistico della provincia di Benevento diplomatosi all’istituto tecnico Majorana-Bachelet di Santa Maria a Vico, nel Casertano, gira di bacheca in bacheca su Facebook. Centinaia le condivisioni, migliaia i «like» dedicati all’ultimo atto del percorso di studi del 19enne. E' diventato in poco tempo virale il post con il video realizzato durante il discorso di Francesco. Rimbalza rapidamente di bacheca in bacheca a invito di civiltà e solidarietà, amore e inclusione sociale.

«Mi sono permesso di condividere il video di Francesco anche sul mio profilo – ha spiegato la dirigente scolastica Pina Sgambato, come posta sul suo profilo facebook – perché, come si sente dall’audio, la sua bravissima mamma desidera che faccia il giro del mondo, in aiuto alla causa di ragazzi speciali come lui». E ancora: «Sono felice che la nostra scuola abbia professionisti del valore di Michele Vozzella. Siamo orgogliosi di te Francesco, ci mancherai! Possa tu vivere sempre in un mondo a colori!».

Storie di quotidiana formazione in una scuola che, nei mesi scorsi, era rimbalzata su siti e giornali, tv e radio per una altra storia. E la stessa scuola dove il 1 febbraio scorso uno studente di quarta si era scagliato con un temperino tra le mani contro la professoressa di Lettere Franca Di Blasio, ferendola gravemente al volto. La docente, ricevuta dall’allora premier Gentiloni e dalla ministra Fedeli, è poi diventata un po’ il simbolo di una categoria sempre più esposta ai rischi di un difficile scontro di rapporto e categoria con famiglie e alunni, genitori e ragazzi. Il ragazzo, processato, ha perso l’anno ed è finito in riformatorio.

La storia di Francesco scalda cuori e invita tutti a riflettere su come la scuola possa e debba sempre più diventare luogo di inclusione, tolleranza,rispetto e riconoscimento del sacrificio. Anche da tutti noi l'augurio per Francesco di un futuro pieno di gioie e colori.