Pompei

 

di Simonetta Ieppariello

«I Pride e in particolare questo di Pompei servono per riaffermare che lo Stato è laico, democratico e deve difendere i diritti di tutti. Si deve lavorare per vincere il vento nero che proviene dal Ministro Salvini in questo periodo», Lo dice la senatrice Monica Cirinnà, in marcia per il Pride di Pompei. Bimbi, adulti, rom e palestinesi. Tutti in marcia per la lunga e colorata onda arcobaleno. Non Gay Pride, ma Pride autentico, condiviso e di tutti.

Ad aprire la manifestazione, lo striscione "R-esistiamo per tutte, per tutti". La marcia prosegue allegra e festosa: Anche il temuto passaggio fuori al santuario mariano si svolge in tutta serenità: le persone radunate dietro le transenne sorridono e salutano i manifestanti. Atmosfera di festa e gioiosa, colorata e provocatoria nei toni del gioco. Arrivi oltre ogni previsione hanno premiato l’evento targato Campania Raimbow il coordinamento sotto cui si associano le sigle della Comunità Lgbtqi.

Le presenze

In marcia per i diritti di tutti per rivendicare la laicità ­dello Stato e delle I­stituzioni democratic­he. Il C­oordinamento Campania­ Rainbow, l’osservato­rio vesuviano Lgnt, A­rcigay Vesuvio Rainbo­w ­e tutte le associazio­ni, collettivi, enti ­e movimenti aderenti ­hanno scelto come tem­a al centro del Pompe­i Pride la difesa del­la laicità con l'obie­ttivo di rivendicare ­la «capacità di autod­eterminazione delle p­ersone al di là di qu­alsiasi condizionamen­to ideologico. Marcia festante e riunita per la l­ibertà, eguaglianza, ­fratellanza e rispett­o.

Sannino Arcigay: marcia di tutti per i diritti e libertà

"Questa marcia - dichiara Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli - è un successo, oltre ogni nostra aspettativa. Siamo contenti di aver offerto un momento di grande riflessione sulla democrazia. Esiste e si fa sentire un pezzo importante del Paese che dice no ai censimenti per i rom, che dice sì all'accoglienza per le persone che scappano dalla guerra, dalla fame e dalla povertà e che dice sì al uguaglianza, per un corteo colorato e giovane contro l'omotransfobia".

Spadafora: basta pregiudizi

Una marcia che ha avuto il via libera anche della diocesi di Pompei, con un invito, però, al rispetto della fede cristiana e dunque ad una sobrietà auspicata e richiesta nella nota diffusa tre giorni fa a mezzo stampa. Come annunciato nei giorni di attesa in marcia c’è stato anche Vincenzo Spatafora, deputato del M5S. «Siamo qui per ribadire che il nostro paese ha fatto passi avanti su temi importanti e non può esserci arretramento culturale. Però c'è un tema che va a prescindere da tutto: noi possiamo fare un'azione culturale importante per abbattere ogni tipo di pregiudizio, di discriminazione e la mia presenza qui ne è la prova».

de Magistris e Zinno: diritti per tutti e di tutti

Tra i presenti anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e quello di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno. Proprio Zinno arriva a Pompei dopo aver ricevuto minacce via posta corredate da due proiettili. Il corteo, partito da piazza Falcone e Borsellino, è giunto a piazza Esedra tra centinaia di bandiere colorate, musiche, cori, carri, volti dipinti e sorridenti. Tante le associazioni presenti. «La lotta per le libertà civili si deve fare sempre. Siamo guidati da un governo più a destra nella storia, dopo il nazifascismo, ma la voglia di lottare contro la discriminazione non si abbassa, anzi», sottolinea il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.

La presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora, titolare della delega alle pari opportunità, della senatrice dem Monica Cirinnà, prima firmataria della legge sulle unioni civili, del sindaco di Napoli Luigi de Magistris a ferma convinzione di un orientamento netto di parte della politica nazionale e regionale. Una marcia che procede serena. «Sfiliamo in nome della libertà, dell'uguaglianza, del rispetto e della fratellanza», ripetono gli organizzatori. 

La Lega, il commento di Cantalamessa e Castiello

Su una posizione diversa alcuni esponenti della Lega, Gianluca Cantalamessa e il sottosegretario con delega al Sud, Pina Castiello, che «pur rispettando il diritto a manifestare, garantito dalla Costituzione a tutti i cittadini, ribadiscono la loro contrarietà al Gay Pride che si tiene dinnanzi al Santuario di Pompei». «La scelta di manifestare dinanzi al Santuario può essere interpretata come provocazione, più che una manifestazione per rivendicare diritti. Gli organizzatori, avrebbero dovuto tenerne conto», scrivono in una nota, che è stata diramata in giornata.

La polemica di Isgrò con Spadafora

Polemico con Spadafora, Scilipoti Isgrò, presidente di Unione cristiana ed esponente di Forza Italia: "Apprendiamo con indignazione - dichiara - che il sottosegretario parteciperà, a nome dell'esecutivo, al Pompei Pride, manifestazione di presunto orgoglio omosessuale e di anormalità, rivendicando questa scelta come rispetto dei valori civili. Tale designazione offende i principi cristiani e dimostra, ancora una volta, che questo Governo non rappresenta e difende i valori giudaico cristiani  in base ai quali dio li ha fatti uomo e donna. L'esecutivo prenda le distanze". "Altro che veti -  la replica immediata di Vincenzo Spadafora - Nessuno mi ha chiesto di non essere qui, oggi".