E' una corsa contro il tempo quella per battere lo spopolamento delle aree interne e in modo particolare dei borghi irpini. Se n'è discusso a Chianche, nell'aula consiliare, nell'ambito di un convegno organizzato da 'Cittadinanza attiva', presieduta da Teresa Laudanna, in collaborazione con l'amministrazione locale diretta dal sindaco Carlo Grillo. Il dibattito è stato moderato dalla giornalista de Il Mattino, Barbara Ciarcia.
Non solo spopolamento ma anche emigrazione, l'altra faccia della medaglia. Le cause e le opportunità di un fenomeno storico e sempre attuale sono state analizzate da: Carmine Nardone, presidente di Futuridea, Donato Gioseffi, presidente Gal-Cisli, Stefano Di Marzo, presidente del consorzio di tutela dei vini d'Irpinia, Antonella Oliviero, imprenditrice nel campo dell'informazione e della tecnologia digitale, Fabio Garrisi, presidente consorzio 'Sale della terra'-Caritas di Benevento, Yessica Pizzella, assessore comunale alle politiche sociali.
L'Italia dei piccoli numeri può essere quella delle grandi risposte. In fondo è stato il leit motiv dei vari interventi. Chianche, uno dei più piccoli Comuni d'Irpinia, è però un Comune accogliente che ha aderito al manifesto dei #ComuneWelcome da quando ospita 25 migranti sistemati nello Sprar.
"Non ci può essere un'unica soluzione per diversi problemi- ha affermato Carmine Nardone, ex parlamentare di sinistra ex Presidente della Provincia di Benevento e adesso presidente di Futuridea, una rete impegnata a valorizzare brand, idee e giovani qualificati-. Bisogna ascoltare i bisogni delle comunità, e fare soprattutto rete, sistema". No ai campanilismi beceri, sì a una rete di solidarietà tra comunità che lottano per sopravvivere e non soccombere.
Enoturismo e accoglienza, sono in effetti la via maestra per resistere all'erosione demografica e al progressivo invecchiamento della popolazione.
"Noi per primi dobbiamo amare e rispettare di più il nostro territorio- asserisce Stefano Di Marzo-. Come si può fare accoglienza e portare qui i turisti se non ci sono strutture ricettive, se le strade sono sconnesse, se ci sono discariche abusive anche a ridosso dei vigneti pregiati"? Un grido d'allarme, dunque, contro l'impoverimento dell'entroterra irpino. Chianche sta dando l'esempio.
"Il fatto che si parli di un fenomeno che stiamo vivendo sulla nostra pelle è già qualcosa- ha poi dichiarato il sindaco, Carlo Grillo-. Anche la classe politica attuale dovrebbe correre ai ripari ed evitare la congestione delle aree costiere a discapito della dorsale appenninica alle prese con la desertificazione".
Creare opportunità in loco e attrattive per gli investitori e gli operatori del settore enogastronomico: è questa insomma la ricetta per arginare lo spopolamento progressivo dei borghi irpini alle prese con dati infausti. L'auspicio è quello di una seria presa di coscienza di un fenomeno sociale di portata epocale.
Gianni Vigoroso