“Dopo aver assistito per oltre due anni al gran ballo dei debuttanti, ora la città è costretta a tollerare anche il balletto delle deleghe”. Così i consiglieri comunali del Pd: Francesco De Pierro, Raffaele Del Vecchio, Italo Di Dio, Floriana Fioretti, Cosimo Lepore e Marialetizia Varricchio criticano le ultime scelte del sindaco Mastella in termini di deleghe.
“L’amministrazione Mastella governa il Comune a passo di danza e a ritmo felpato – spiegano ironicamente dall'opposizione -. Si alza sulle punte quando si tratta di organizzare feste, salvo poi cadere rovinosamente a terra quando si tratta di rilanciare l’occupazione e il commercio. Senza contare le scivolate sul decoro e sulla pulizia, sull’assistenza alle persone in difficoltà, sulla sicurezza e sui controlli preventivi, sulla manutenzione stradale e del verde pubblico. Ma è su incarichi e poltrone – rimarcano dal Pd - che riesce a dare il meglio di sé, dopo aver già cambiato 5 assessori su 9, in una vorticosa giravolta di deleghe spacchettate e riassegnate per accontentare lo scontento di turno, prima della votazione sul bilancio di previsione, con errori marchiani e conseguenze devastanti sugli equilibri gestionali. Nell'ultima sceneggiatura di un mandato che sembra un copione già scritto, il sindaco Mastella sottrae a Picucci la delega al Turismo (che all'assessore non è mai stata attribuita) e attribuisce al consigliere Puzio quella alla promozione turistica (che Picucci si ritrova assegnata sin dal giorno del suo insediamento), lanciandosi in una tanto personale quanto superflua interpretazione della differenza che intercorrerebbe tra promozione turistica e turismo, rimediando la prima magra figura. La seconda la incassa con le annunciate dimissioni (ma ad oggi non ancora formalizzate) della consigliera Tomaciello da presidente della Commissione Finanze, che, ufficialmente si dimetterebbe per motivi personali, ma in realtà il suo gesto va letto come un atto di solidarietà verso l’amico Picucci (non certo compagno di partito, visto che non si capisce da tempo a quale movimento appartengano). Tutto questo avviene sotto gli occhi degli increduli cittadini che non riescono a capacitarsi di come, in un momento storico così delicato, di protesta e di rigetto forte nei confronti della politica, ci siano amministratori che ancora pensano di poter fare e disfare a piacimento utilizzando la cosa pubblica. Ma il colpo di scena finale – concludono i consiglieri comunali del Pd -, degno delle migliori telenovelas, è la rinuncia di Puzio alle deleghe che aveva a lungo reclamato, per un ipotetico 'disagio o finto disagio che si è venuto a generare'. Come se non sapesse che i principali nemici ce li ha in casa (ovvero in maggioranza), al punto che viene spontaneo chiedersi, anche a titolo provocatorio: ma fino ad oggi, Puzio, dove ha esercitato la sua funzione?”.