Montefredane

 

Il paese del compianto capo redattore de Il Mattino, Peppino Pisano, ha istituito sei anni fa un premio che ha acquisito nel frattempo un prestigio e una valenza indiscussi.

Il riconoscimento, intitolato al letterato Oreste Giordano, organizzato dalla Pro Loco, presieduta dalla splendida poetessa Monia Gaita, con il patrocinio dell'amministrazione comunale diretta da Valentino Tropeano, si è svolto in una location mozzafiato: il castello Caracciolo a picco sulla valle del Sabato.

Serata di gala condotta dalla giornalista Barbara Ciarcia e parterre de roi. In prima fila le massime autorità: Massimo Cagnazzo, comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri, e Gennaro Ottaiano, comandante provinciale della Guardia di Finanza, il cavaliere del lavoro Armando De Matteis e il giudica Gennaro Iannarone, il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, i giornalisti Gianni Festa, Franco Buononato, Nello Fontanella, Gianluca Galasso.

 

La colonna sonora della serata è stata affidata alla professionalità dei maestri Angelo Cerrato al violino e Pietro Pisano al pianoforte. Impeccabile l'introduzione alla kermesse curata da Monia Gaita. Un'acuta riflessione sull'importanza della cultura ai tempi dei social. Durante l'evento sono stati premiati: il prefetto di Avellino, Maria Tirone, il presidente di Biogem, Ortensio Zecchino, il capo redattore de Il Mattino, Lorenzo Calò. E ancora: Francesco Soviero, magistrato antimafia, Ciro Corona, scrittore e volontario, Dante Mariti, produttore televisivo, Piero Mastroberardino, docente universitario e presidente dell'omonima azienda vinicola di famiglia, Eleonora Rimolo, poetessa e ricercatrice universitaria, Alessio Tropeano, scrittore e informatico, Rosmaria Iannaccone presidente della fondazione onlus 'Antonietta Cirino' impegnata nella cura e riabilitazione dei malati di Parkinson.

Sia il presidente Ortensio Zecchino sia il prefetto Tirone hanno ribadito durante i loro interventi l'importanza della cultura come presidio di legalità contro l'impoverimento e l'imbarbarimento del Sud.

"Sono rimasta molto colpita dall'attenzione che viene rivolta alla cultura qui in Irpinia- ha detto il prefetto Maria Tirone-. E' segno di maturità e senso di forte responsabilità. Questa è una terra eccezionale e ospitale". Sulla stessa lunghezza d'onda si è collocato l'intervento del senatore Zecchino. "Questa è la terra di De Sanctis, Mancini, Dorso- ha ricordato il presidente Biogem-, ma è anche la terra di Peppino Pisano, un giornalista e un poeta di razza che coniò il termine 'Irpinitudine'. Ecco, investire in cultura è investire sul futuro. E il Sud deve investire molto di più su questo fronte se vuol essere competitivo e al passo coi tempi".

Redazione Av