di Andrea Fantucchio
«Come ho spiegato, la signora De Mita aveva imposto che io non frequentassi i centri di Nusco e Calitri. In questa occasione, probabilmente, mi ero recato insieme a Gerardo Bilotta in quello di Nusco per cui, dovendo egli incontrarsi con Modestino e Rocco, dipendenti della Noi con Loro, questi avrebbero potuto riportare il dato alla De Mita, creando così un disagio al Bilotta». L'ex direttore amministrativo di Aias, Francesco Grammatico, commentando un'intercettazione spiega agli inquirenti il ruolo ricoperto da Annamaria Scarinzi, moglie di Ciraco De Mita, nelle onlus Aias e Noi con Loro, specializzate nell'assistenza dei disabili.
Ieri proprio la moglie dell'ex presidente del consiglio è stata raggiunta dall'obbligo di firma, in un'ordinanza di applicazione delle misure cautelari a carico di altre cinque persone. Fra le quali proprio l'ex presidente di Aias, Gerardo Bilotta, finito ai domiciliari.
Quelle testimonianze in Procura
Le dichiarazioni rese da Grammatico al procuratore titolare dell'inchiesta, Vincenzo D'Onofrio, fanno luce sulle modalità con la quale la Scarinzi avrebbe interagito nella vita delle Onlus sotto inchiesta. Tanto da spingere il gip, Paolo Cassano, ad applicare la misura cautelare, motivandola, si legge nell’ordinanza, con «il ruolo apicale ricoperto dalla Scarinzi nell'Associazione Noi con Loro onlus, destinataria in modo fraudolento di un contributo pubblico in parte distratto grazie all'opera del Preziuso (Massimo), e delle sue continue ingerenze nella gestione Aias Avellino, la cui dissennata e criminale gestione è imputabile anche al suo beneplacito, quanto meno implicito».
Dal provvedimento si apprende che, secondo quanto riferito da Grammatico, «la dirigenza di Aias nel 2004 era stata sciolta perché responsabile di aver pagato (indebitamente) ben 3 milioni di euro per lavori edilizi in favore della proprietà della struttura, riconducibile alla associazione Noi con Loro della Scarinzi, la quale (in spregio a qualsivoglia profilo di incompatibilità, conflitto di interessi o solo di opportunità) ricopriva allora anche la carica di vice-presidente Aias».
L'ex direttore amministrativo spiega che «il nuovo consiglio era subentrato il 10 gennaio 2004, presieduto da Gerardo Bilotta. Io venni ridimensionato nelle mansioni esercitate: in particolare venni esautorato dal trattare i profili di contabilità collegati alle forniture, agli estratti conto, ai pagamenti, alla gestione dei bilanci. Non uso a caso il termine “esautorato” perché, di fronte alle mie richieste di chiarimenti, il Bilotta mi rispose espressamente che quella richiesta era stata avanzata personalmente dalla signora De Mita, la quale, benché non ricoprisse più alcun ruolo formale all'interno di Aias, aveva preteso che io fossi tenuto fuori da quel settore; per cui da allora e fino a oggi, mi occupo esclusivamente dei profili relativi alla gestione del personale e a quelli dei rapporti con l'Asl».
Il ruolo della signora De Mita...
La Scarinzi, chiarisce il gip, avrebbe poi «imposto» Massimo Preziuso come «funzionario Aias per gestire le forniture e (in più che evidente conflitto di interesse) padre dei rappresentanti legali delle società destinatarie delle somme distratte, ideatore e creatore (con estrema verosimiglianza), dell'intera documentazione giustificativa fittizia, posta a fondamento dei pagamenti. Vero e proprio braccio destro della scarinzi, egli è l'unico a cui è consentito l'accesso informatico ai dati dell'associazione per la gestione amministrativa e contabile (circostanza confermata dal commissario Arci)»
I fondi distratti dall'Aias sarebbero stati destinati infatti ad aziende che non avevano nulla a che vedere con la sanità. Si tratta di una cifra che, per gli inquirenti, era superiore a un milione e trecentomila euro. E che in buona parte derivava proprio da finanziamenti regionali destinati invece a scopi sociali e proprio all'assistenza di pazienti disabili.
Nell'ordinanza spunta anche il nome di De Mita
In un'altra intercettazione Grammatico parla anche di Ciriaco De Mita. E racconta di come sarebbe andato in Regione, in compagnia di Gerardo Bilotta e del figlio Alberto, per informarsi sullo stato di accreditamento di Aias. Documento necessario per ricevere i fondi regionali dedicati all'attività svolta dalla onlus. Elementi che spingono il gip a parlare di una “sovrapposizione” tra le due associazioni con l' «ingerenza continua di Annamaria De Mita nella gesione Aias». A riprova vengono citate altre intercettazioni.
In una conversazione di settembre 2017 la Scarinzi, pur non ricoprendo alcun ruolo in Aias, chiede a Bilotta notizie sull'assistente sociale che ha intrapreso una causa contro il suo datore di lavoro. Sei giorni dopo, rivolta sempre a Bilotta, comunica che è stato dato ordine a una persona non specificata di Napoli di procedere con una determinata cosa. Aggiunge di non informare il marito Ciriaco perché è scaramantico. Gli inquirenti ritengono si riferisse sempre all'accreditamento per Aias.
A ottobre è invece un dipendente della Onlus Noi con Loro a chiamare la Scarinzi per ricordarle che bisogna andare all'Asl a protocollare una certa cosa e che siccome non riuscirebbe a farlo bisogna affidare il compito a qualcuno. La signora De Mita non esita a chiamare Bilotta per dirle di raggiungerla in quanto è necessario andare all'Aias per protocollare un documento. Oltre alle intercettazioni ci sono anche i resoconti dei commissari straordinari di Aias. Del Genio e Arci spiegano come “Aias” abbia versato a “Noi con Loro” oltre 145 mila euro in “pasti pronti” dal 2003 al 2017, più di 65mila euro per gas e acqua tra il 2004 e il 2008 ai quali si aggiungono oltre 15mila euro versati tra il 2014 e il 2017 per il pagamento dell'Ires (imposta sul reddito delle società).
(LEGGI IL COMMENTO: «Inchiesta Aias: c'è chi pensa giustizia a orologeria» e LEGGI DELLA STESSA INCHIESTA: «Inchiesta Aias e quelle intercettazioni su Ciriaco De Mita» «Aias e lady De Mita: arresti e obblighi di firma ai raggi x» «Le De Mita, la signora delle pulizie e quei fondi alla Onlus» e «La Onlus della De Mita, Aias e quel registro dei conti rubato»).