Quel giorno – il 27 settembre del 2017- lui aveva imbracciato il fucile del convivente della madre e, uscito all'esterno dell'abitazione, aveva esploso più colpi. Un episodio costato la richiesta di rinvio a giudizio sia a carico di un 31enne, autore del gesto, sia di un 71enne, proprietario dell'arma: il primo accusato di porto illegale e spari in luogo pubblico, l'altro di omessa custodia.
Due imputazioni dalle quali entrambi sono stati prosciolti perchè il fatto non sussiste. Lo ha deciso il gup Flavio Cusani al termine dell'udienza preliminare, rispettivamente, di Ruslam Zeinalov (avvocato Elena Cosina) e Giovanni Bruno (avvocato Antonio Di Santo), di Cerreto Sannita, chiamati in causa da un'indagine del Commissariato di Telese Terme, che nell'occasione aveva sequestrato una doppietta (e cartucce calibro 12) che l'anziano deteneva legalmente, ma che custodiva sotto il letto matrimoniale.
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