Benevento

I migranti? Una risorsa anche per giovani italiani? Gli Sprar? Utilissimi, ed esistono grazie alla legge Bossi – Fini. Parola di Don Nicola De Blasio, direttore della Cartias di Benevento, che annuncia come la sua idea di accoglienza, il welcome, ha ormai preso il largo, raccogliendo le adesioni di tanti comuni e di tanti altri che continuano ad aderire.


Intervistato da Ottochannel don Nicola spiega, in seguito alle polemiche che hanno riguardato le parole dell'Arcivescovo Accrocca: “Il vescovo parla da pastore, come padre che ha a cuore tutti. Non vanno strumentalizzate le sue parole: quella lettera va letta come un invito e una riflessione sulla propria scelta di essere cristiani. Noi diciamo come Caritas che un modello di accoglienza e di integrazione è possibile, ed ha anche ricadute economiche. Il fenomeno migratorio nelle nostre zone ha dato 180 posti di lavoro a giovani italiani, recuperando l'agricoltura ad esempio. Gli sprar hanno governance dei sindaci: il fenomeno se è governato, ad esempio con gli sprar arrivati grazie alla Bossi Fini, può essere molto utile in una terra che si sta spopolando”.


Don Nicola prosegue spiegando: “Bisogna fare in modo che ci sia la possibilità, nel rispetto della legalità, di accedere per tutti, i dati dimostrano che tra sessanti le popolazioni africane, con le emissioni di Co2 che stiamo portando avanti noi dovranno scappare, perché non potranno più sopravvivere. Il vero sviluppo è quando non si mette l'economia o l'interesse di parte al primo posto, ma la dignità della persona”.


Un modello che nel Sannio e in Irpinia funziona: “180 posti di lavoro nei nostri territori, più due cooperative di comunità, per ora la nostra rete è di 15 comuni che hanno Sprar e tanti ci stanno chiedendo di accedere alla rete, nel Fortore, in Irpinia e anche in Molise. Pochi sanno le differenze tra Cas – Cara e Sprar, questi ultimi hanno una governance che è in capo ai sindaci. Con gli Sprar si stanno ripopolando paesi a rischio spopolamento: ad esempio sono ripartiti gli asili. Certo il fenomeno c'è, l'Europa deve intervenire perché l'Italia non può farcela da sola, ma non lasciando le persone in mare”.

Crisvel