Benevento

Una lettera pacata, un appello accorato e ragionato quello con cui l'Arcivescovo di Benevento Felice Accrocca ha commentato quanto sta accadendo con la nave Aquarius.
Accrocca ha richiamato l'attenzione sul nocciolo del problema: vite umane, bambini, in mezzo al mare da giorni prima di dare uno sguardo all'aspetto secondario, la questione politica. Ha richiamato i Beneventani cristiani a quei valori in cui dovrebbero riconoscersi, ricordando i testi sacri e le parole in essi contenute, stigmatizzando atteggiamenti come quello italiano negli ultimi tempi, come quello austriaco.
Un appello che arriva evidentemente dalla preoccupazione dell'Arcivescovo per quanto sta accadendo, per le parole che si usano, per gli slogan e tutto ciò che deriva, o peggio potrebbe derivarne.


Basta un'ora o poco più di presenza online, in particolare sui social alla lettera di Accrocca per dimostrare che il suo appello, purtroppo, è completamente vano.
Una valanga di commenti vomitanti odio si sparge sulle parole dell'Arcivescovo, tra i superclassici “Allora portateli in Vaticano” (Accrocca però è a Benevento), o per inverso “Allora vattene in un paese Islamico a occuparti di loro”, agli immancabili post che non solo si fanno spregio della solidarietà ma anche della grammatica “Ma cuale chiesa” testuale, fino alla reinterpretazione ad uso proprio di vite dei Santi “che ve lo giuro personalmente a San Francesco lo conoscevo bene, pure lui era contro le ong” e agli altrettanto superclassico “e allora i preti pedofili?”.


Va da sé che di fronte alla colata dei barbari (proprio colata, non calata come il film di Siodmak) chi la pensa diversamente se ne resta in silenzio piuttosto che rischiare aggressioni a colpi di notifiche e di “buonista” e “portali a casa tua”.
E' sicuramente da apprezzare la lettera di Accrocca, se non altro per il coraggio, per quanto di questi tempi colpiscano e attecchiscano più parole diverse, usate come benzina e spacciate per sicure riflessioni “da papà”, come dimostra la colata social. Colate ovvie che fanno il paio con silenzi altrettanto gravi di chi magari fino a qualche mese fa avrebbe stigmatizzato le stesse circostanze, e oggi no...calcei mutati sunt.

Crisvel