di Pierluigi Melillo
Hanno deciso di fare fronte comune per contrastare la corazzata del centro sinistra al ballottaggio. E favorire indirettamente la vittoria del Movimento Cinque Stelle per un “governo del cambiamento” anche ad Avellino. Scendono in campo i candidati a sindaco sconfitti al primo turno. Avrebbero dovuto forse pensarci prima a puntare su un cartello elettorale più ampio. Ma ora Morano (centro destra), Cipriano (Mai Più) e Preziosi (La svolta inizia da te) cercano comunque di essere protagonisti della sfida finale del ballottaggio. Con loro anche Nadia Arace di Si Può, che però non ha partecipato alla conferenza stampa, mantenendo evidentemente le distanze dal punto di vista politico con alcune forze in campo, come la Lega.
Dino Preziosi è stato esplicito nel suo appello agli avellinesi: “Invitiamo a votare Cinque Stelle – ha annunciato Preziosi - perché non possiamo appoggiare il Pd che abbiamo contrastato per cinque anni. Vorremmo fermare un percorso che ha portato la città allo sfascio. Avellino non ha futuro ma in consiglio comunale ci troviamo le stesse persone che hanno sostenuto Foti”.
Sabino Morano (Centro destra): “Noi veniamo da storie diverse ma abbiamo dato la disponibilità dei nostri numeri elettorali in consiglio a chi volesse formare un governo in discontinuità rispetto alla situazione attuale. Tutto qui”.
Luca Cipriano (Mai Più): “E' un voto di assoluta coerenza,. Noi ci siamo candidati per essere forze antisistema e combattere il malgoverno di questi ultimi cinque anni. Non potremmo mai sostenere Pizza che di questo sistema di potere è il collante, o meglio la foglia di fico. Non scendiamo a patti o apparentamenti. I nostri consiglieri comunali aggiunti ai Cinque Stelle e a Si Può possono garantire governabilità in forte discontinuità con il malgoverno della città di Avellino. Invitiamo gli avellinesi a un gesto di libertà. Vogliamo dare una spallata al sistema”.
La risposta di Pizza: mediocri. "Unire i propri destini, in un gesto suicida e disperato come quello di un’alleanza che trovi come unico collante l’azione distruttiva nei miei confronti: ecco svelata la strategia dei mediocri. La vicenda per certi versi mi preoccupa perché tutti i gesti disperati non vanno sottovalutati e per altri versi mi fa sorridere perché insieme si mettono persone che sono state messe fuori dalla porta e ora provano a rientrare nella partita delle elezioni per la finestra. Qualcuno per assicurarsi qualche poltroncina oppure per incassare una seconda occasione. Se ne sono dette di tutti i colori e oggi trovano il coraggio di stare insieme. Questa è proprio la strategia dei mediocri». Pizza ricorda che "per un mese di campagna elettorale Ciampi mi ha accusato di essere a capo di “un’accozzaglia sporca e selvaggia”, così come l’ha definita, e ora accetta di mettersi alla guida di ammucchiata, questa sì che può essere definita tale, che nasce solo per ragioni di convenienza e senza che lo stesso Ciampi ne dia una spiegazione valida. Per il M5S è da ipocriti aver condotto tutta la campagna elettorale a contrastare i vecchi arnesi del sistema, quelli che hanno lasciato buchi nelle partecipate, per poi accettarne oggi il sostegno. Questo sarebbe il rinnovamento che vanno sbandierando?". "Infine – così conclude Nello Pizza – la questione governabilità. Dice una bugia e allo stesso tempo è in malafede chi sostiene che senza maggioranza si possa governare. E’ il tentativo di mandare in confusione gli elettori, omettendo un dettaglio non secondario: se Ciampi dovesse vincere, e non vincerà, contro avrebbe un’opposizione composta da diciannove consiglieri, tutti gli eletti nelle fila del centrosinistra, con l’aggiunta di Nadia Arace che non si è prestata a questa operazione. Nemmeno approvando tutti i provvedimenti in seconda convocazione ce la potrebbero fare. A meno che non si aprano trattative su ogni atto, una specie di mercato delle vacche. Non credo nemmeno che si possa escludere l’ipotesi che tra i finti liberatori di Avellino ci possa essere qualcuno che stia tramando perché dopo l’improbabile vittoria di Ciampi, considerato il caos dell’ingovernabilità, si possa tornare immediatamente alle urne".