Benevento

Una finestra sul mondo, quarta puntata. Dopo il ritorno della Ferrari alla vittoria, il doping tecnologico e lo «sport al tempo dei social network», è giunto il momento di occuparci dell'incontro di pugilato più atteso, mediatico e infinito della storia.

«I vincitori vincono e i perdenti accampano delle scuse». La domanda è: chi avrà partorito questa frase? Ovviamente si tratta del personaggio del momento, il pugile statunitense Floyd Mayweather reduce dalla vittoria ai punti nel tanto atteso “match del secolo” contro il filippino Pacquiao andato in scena sabato scorso alla MGM Grand Arena di Las Vegas e valido per il titolo mondiale dei pesi welter. C'era tanta attesa, le «borse» dei due pugili erano elevatissime. Mayweather ha portato a casa 150 milioni di dollari mentre il filippino appena -si fa per dire- 100.

Il mondo intero attendeva da cinque anni questa sfida che poi si è rivelata noiosa e deludente. I motivi? Lo staff di Pacquiao ha confidato che il pugile filippino, che per altro aveva il supporto anche di tanti americani a cui Mayweather non è affatto simpatico, nel corso della preparazione avrebbe subito -il condizionale è d'obbligo- un grave infortunio alla spalla. Da qui la reazione del buon «Floyd» che ha immediatamente concesso la rivincita all'asiatico rivale. Motivi economici? Forse sì, perché il campione mondiale è uno che ai suoi affari sa badare. Non fa trattare gli agenti ma è sempre lui in prima persona a negoziare le cifre con organizzatori e sponsor.

Nel corso degli anni Maywether è diventato una vera macchina da soldi che ha addirittura fatto passare in secondo piano il suo incredibile record di 48 vittorie e 0 sconfitte da professionista. L'americano è ad un solo successo dal record del grande Rocky Marciano che sembra intenzionato a battere.

Sul «match del secolo» si sono dette tantissime cose ma la più curiosa arriva ancora una volta dagli Usa, precisamente dallo stato del Nevada dove due fan, Stephane Vanel e Kami Rahbaran, hanno sostenuto la tesi che con un infortunio così grave, che costringerà il filippino ad operarsi e restare fermo almeno 9 mesi, non sarebbe mai dovuto salire sul ring per affrontare Mayweather. I due hanno chiesto, a nome di tutti i «consumatori», un risarcimento danni di addirittura 5 milioni di dollari. Dunque per Pacquiao dopo il danno la beffa, anche se molto probabilmente nessun giudice al mondo accoglierà questa richiesta che ha soprattutto il sapore della provocazione in attesa della guarigione della spalla di «Pacman» e della «rivincita del secolo».

 

Michele Iacicco