Profughi in fuga a Bisaccia. L’arrivo ieri sera di 25 rifugiati nel comune altirpino ha trovato impreparata l’amministrazione comunale cittadina quanto il presidio delle forze dell’ordine sul territorio. A meno di ventiquattro ore dall’arrivo intanto, i ragazzi si sono dileguati, e la struttura privata deputata all’accoglienza risulta essere stata abbandonata.
Stando a quanto riferito in paese, i ragazzi sarebbero scesi a Napoli da una nave proveniente dalla Sicilia, caricati su un pullman e trasferiti a Bisaccia, o meglio “lasciati al casello autostradale” come riportano i testimoni diretti, a sette chilometri di distanza dalla meta designata. In un clima di grande confusione e incertezza qualcuno di loro si sarebbe incamminato per raggiungere il centro del paese e chiedere indicazioni. Nessuno parlava italiano. E’ iniziata così la diaspora di un gruppo non controllato di persone, che giunti in Alta Irpinia avrebbero manifestato la volontà di tornare “almeno a Napoli”.
Mentre ieri sera appena sette persone sarebbero riuscite a raggiungere la struttura di un privato deputata all’accoglienza, oggi lo scenario descritto avrebbe subito nuove variazioni. Due di loro hanno accusato un malore e sono stati trasferiti all’ospedale Criscuoli di Sant’Angelo, mentre gli altri cinque sarebbero stati “intravisti” lungo la strada che conduce a Vallata. Gli altri risultano dispersi e se ne sarebero perse le tracce. Dopo il viaggio dalla Libia alle coste italiane, è iniziata per loro una nuova peregrinazione in cerca di futuro.
“Manco le bestie si trattano in questo modo” commentano i bisaccesi, adirati per la gestione di quella che sta ormai diventando un’autentica emergenza sociale. “Qualcuno ha chiesto informazioni per raggiungere una meta, ma molti chiedevano dove si trovavano e come avrebbero fatto per arrivare a Napoli. Questo non è un modo corretto di gestire le cose” protestano.
Sono in molti in paese a chiedersi chi abbia condotto i profughi fino al casello autostradale e soprattutto perché sarebbero stati scaricati a sei chilometri di distanza dalla meta stabilita.
Ieri sera ad allertare la locale stazione dei carabinieri, il gestore di un bar del paese, che ha avuto involontariamente il ruolo di prima accoglienza di una parte dei nuovi arrivati. Ma né le forze dell’ordine, né l’amministrazione comunale erano a conoscenza dell’arrivo dei profughi.
Il vertice richiesto in Prefettura dal sindaco cittadino Marcello Arminio intanto, mira a sollecitare una maggiore collaborazione fra tutti gli organismi per gestire l’emergenza in corso: “Ho parlato con il Prefetto e ho fatto presente che Bisaccia ha già dato il suo contributo” ha spiegato il sindaco Marcello Arminio al termine dell’incontro. “Abbiamo un centro Sprar, dove i ragazzi sono seguiti e si lavora per l’integrazione. Siamo molto responsabili sotto il profilo della cooperazione, ma non possiamo ricevere altri ospiti” conclude.
Elisa Forte