Avellino

di Simonetta Ieppariello

Il Sud deve diventare la più grande industria di turismo in Europa. Lo ha detto Luigi Di Maio, vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, arrivando ad Avellino per sostenere il candidato sindaco M5S Vincenzo Ciampi.
«Il Sud non lo aiutiamo solo con la risoluzione delle crisi industriali ma anche con un piano di sviluppo», ha detto il vicepremier annunciando le linee guida del suo mandato: «Grazie alle energie rinnovabili e agli investimenti nell'auto elettrica gli stabilimenti del Sud devono riprendere linfa vitale e devono ricominciare a dare posti di lavoro. Questo è un piano industriale che porteremo avanti nei prossimi anni: un piano politico-industriale e a breve avrete ancora più dettagli». Questo in buona sintesi il discorso che Di Maio, ad una settimana esatta dall'investitura, lancia agli italiani dal palco avellinese a poche ore dalla tornata amministrativa per le comunali.

Accompagnato dai parlamentari Carlo Sibilia e Andrea Cioffi, Di Maio ha poi polemizzato coi governi che l'hanno preceduto:  Prima del comizio, il ministro ha incontrato due delegazioni di lavoratori della ex Irisbus di Flumeri e dell'Ipercoop di Avellino. Nel discorso di Di Maio l'agenda delle priorità dove non risparmia bordate alle pensioni d'oro. Tappa culinaria infine in Valle Ufita a Grottaminarda, prima di proseguire il suo tour.

LA DIRETTA

ORE 12,33: Il vicepremier Luigi Di Maio infiamma Avellino, la folla adunatasi in via Matteotti per assistere al comizio che lancia e promuovere il candidato dei Pentastellati: Vincenzo Ciampi.

Non manca un passaggio sul taglio ai vitalizi ali ex parlamentari nel suo lungo discorso agli irpini. «Ci siamo, manca poco. Il vitalizio va tagliato ad una serie di persone che hanno tagliato e distrutto il nostro futuro, il mio futuro come referente di una intera generazione. Tutto questo ci ha portato a non credere più. Ora questi soldi ce li riprenderemo e li investiremo in rilancio e futuro, speranza e forza del Paese. Taglieremo le pensioni d’oro. Chi prende più di cinquemila euro netti e non ha mai versato contributi la prenderà per contributi versati. Un principio che andrà introdotto in alcune figure. E’ ora di dire basta».

ORE 12,29: Il vicepremier annuncia a stretto giro i dati sull’occupazione e la volontà del Governo di abolire la Buona Scuola. Un provvedimento che poco o nulla avrebbe fatto per l’esercito di docenti alle prese con vita e lavoro in Italia.

«Ci saranno momenti belli e quelli brutti. Ma una cosa è certa: abbiamo il consenso. Siamo la prima forza politica del Sud. Un cittadino su due ha votato M5S. La Regione Campania è la prima Regione. Ma i dati sono ottimi anche al Sud. Abbiamo il 60 per cento del consenso degli italiani. Tutti ci attaccano. Ma abbiamo molte aspettative e non vogliamo deludervi. Non riusciremo a fare tutto in tre mesi. A cento giorni dalle elezioni avere tutto questo affetto è una cosa strepitosa. Siamo ancora in sintonia. E poi più ci attaccano più mi motivano, ci motivano ad andare avanti. Le nostre dirette social sono uno strumento prezioso di confronto. Parlano di populismo, mentre ascoltiamo bisogni della gente.

Ore 12,15: Tra la prima leggi che annuncia Di Maio, quella che rivedrà il pignoramento della prima casa il sistema fallimentare per le imprese, anticipa Di Maio. Sergio Bramini diventa il simbolo della lotta di un Governo che non vuole massacrare i cittadini ma aiutare.

Lavoro e sviluppo insieme chi da lavoro sta contro chi lavora piccole medie imprese italiane l’imprenditore è anche dipendente e il dipendente c deve credere in quel progetto di impresa.

Bisogna aiutare chi lavora e chi riceve lavorare.Basta alle scartoffie e sistemai burocratici.

Ora ho a portata di mano le soluzioni e sono emozionato. Qual è primo provvedimento? E’ lasciarli in pace. Basta burocrazia e modulistica che perseguita la gente. Certo, siamo l’Italia della digitalizzazione, ma attualmente ci sono delle follie come modulistiche da fare sia cartacee che digitali. Assurdo. Si tratta di uno spreco. Di una macchina elefantiaca ed inutile. Ieri l’ho detto assemblea Confcommercio.

Gli Italiani sono onesti fino a prova contraria. Ci abbiamo messo cento giorni perchè non abbiamo pensato a spartirci le poltrone. Ma sono stati cento giorni necessari a capire cosa servisse al paese. Credetemi. - Continua Di Maio -». Non sono mancate stoccate all’opposizione che Di Maio bacchetta per quanto non fatto. Poi le riflessioni sulla trasparenza. Infatti Di Maio annuncia che ogni impegno sarà messo su carta.

Poi il passaggio sul tema dell’Acqua Pubblica. Questo e tanto altro nel contratto di Governo messo a punto, come precisa dal palco irpino il vicepremier. Non manca un passaggio sui centri per l’Impiego. «Non devono essere luoghi vuoti e senza un senso. Serve contributo concreto. Prima del reddito di cittadinanza, parleremo di pensioni di cittadinanza. Uno schiaffo alla dignità. Perché lo Stato eroga pensioni minima Sotto i 760 euro al mese? Chi ha lavorato per una vita intera con legge Fornero. Va ritoccata troppo alta la soglia minima per andare in pensione. Senza contare che così i giovani non lavorano, perché suo malgrado chi vuole andare in pensione non può».

Non manca un passaggio sullo sblocco del turn over negli enti pubblici. «Tra l’altro il lavoro è cambiato. Servono i giovani negli enti».

Ore 11.55 arriva Luigi Di Maio in via Matteotti ad Avellino. Il vicepremier tira la volata al candidato sindaco Vincenzo Ciampi. Una ressa incredibile accoglie il ministro a lavoro e sviluppo in centro città. Appena sceso dall’auto blindata si ferma a parlare con un lavoratore storico dell’ex Irisbus. Un segnale ben accolto dalla folla. Oltre al dossier consegnato a Ciampi, che arriverà sulla scrivania di Di Maio, il vicepremier si è fermato personalmente a parlare con alcuni lavoratori. Prima quelli ufitani, poi con quelli dell’Ipercoop. A scortarlo verso il palco Carlo Sibilia. Pochi minuti per raccontare a Di Maio la rabbia di chi non ce la fa ad arrivare a fine mese.

Imponenti le misure di sicurezza. Un cordone blinda il vicepremier. Qualche coro e lancio di grida per fare domande, accompagna il suo arrivo verso il palco.

Ore 11,53 il vicepremier si ferma con la stampa. Le domande sono sul lavoro e su come il Governo traghetterà lavoratori e cittadini verso la rinascita, auspicata e promessa in campagna elettorale.

«La priorità è quella di non aumentare l'Iva - queste le prime parole di Di Maio ad Avellino -. Hanno sprecato soldi, durante i precedenti Governi, senza provvedere alle coperture. Nel piano dei prossimi sette anni provvederemo a risanare i conti. Adesso blocchiamo l'Iva nei prossimi giorni penseremo a Flat tax e Reddito di Cittadinanza. Ci siamo insediati da una settimana dateci tempo - precisa Di Maio.

Ho incontrato centinaia di lavoratori di aziende che sono in crisi e cassa. Al mio ministero ci sono centinaia di vertenze. Le affronteremo una alla volta. Voglio rendere umane queste vertenze. I parlamentari di riferimento territoriale parteciperanno a queste vertenze. Presenzieranno ad ogni tavolo. Ci saranno sempre incontri preliminari. Sempre, prima ogni tavolo. Chi chiede un tavolo lo avrà. 

Ma voglio anche dire che il Sud non lo aiutiamo solo con risoluzione delle crisi industriali, tamponando le emergenze, ma serve un piano solido di sviluppo Sud. Non serve solo l'industria, ma anche e soprattutto il turismo e le energie rinnovabili, come anche le auto elettriche. Così la Campania, il Sud rinascono e così daremo lavoro . Serve un piano di politica industriale.

ORE 11,45:  Ad Aspettare il vicepremier Luigi Di Maio Carlo Sibilia, deputato M5S che ai microfoni di 696 tv spiega: «Domenica è un giorno storico. Avellino potrebbe essere la prima città capoluogo della nostra regione a colorarsi definitivamente di giallo. Succede a pochi giorni dal voto. Ci auguriamo che i cittadini, abbiano letto i programmi, e non si siano lasciati convincere delle solite logiche di clientela.

Noi, siamo persone libere. Vogliamo scardinare quel vecchio e noto sistema». Alle domande dei cronisti su come sarà avviato il cambiamento e dove saranno rintracciate le risorse, nessun dubbio per Sibilia:  Taglieremo gli sprechi, così avremo i soldi necessari per cambiare questo Paese».

Stesse riflessioni per il senatore Ugo Grassi.

ORE 11,43: Silvia Curcio referente dell’ex Irisbus e dei suoi lavoratori non ha dubbi: «Pretendiamo di poter parlare con il ministro sullo sviluppo economico. La nostra vertenza è arenata. Siamo ancora in cassa integrazione. Vogliamo sapere che fine faremo. Il Ministro deve aprire un tavolo istituzionale». Così Curcio ai microfoni di 696 tv Ottochannel intervistata da Angelo Giuliani.

Sul palco sfilano i candidati del consigliere comunale di Avellino. Cammarano da Salerno ad Avellino per tirare la volata a Vincenzo Ciampi, lui potrebbe essere il primo sindaco grillino in Campania.

ORE 11,40: «Vengo da Salerno ma sono Avellinese e Beneventano per adozione. MI prendo cura di Avellino per le tematiche regionali. Il programma di Ciampi è ricco di buonsenso. Sono fiducioso sul futuro di Avellino: qui ci sarà il primo sindaco pentastellato campano. Il Movimento è sensibile alle aree interne. Lo dimostra l’arrivo a chiusura della campagna elettorale del nostro vicepremier. La qualità della vita passa per servizi efficienti e sicuri. I nostri referenti lavoreranno su questa grande direttrice. In regione in commissione agricoltura stiamo lavorando sulle aree interne I fondi Per lo sviluppo rurale puntano a questo. Daremo una mano a tutti, per arrivare al famoso disimpegno. Servono contributi efficaci che blocchino lo spopolamento delle zone interne. Delle cosiddette terre dell’osso. - continua Cammarano -. Avellino domenica deve cambiare. Lo scatto lo devono fare i cittadini. Ci sono candidati con liste a pioggia. Spero che finisca questa logica di voto non libero. Mi auguro che i cittadini abbiano letto i programmi».

ORE 11,30: Folla di referenti regionali, provinciali e nazionali per l’arrivo del vicepremier Luigi Di Maio ad Avellino, che domenica sceglie il nuovo sindaco. Sullo sfondo le vertenze della crisi che morte Irpinia e Campania e la campagna di ascolto programmatica dei referenti del Movimento che partono proprio da Avellino per rilanciare lo stop alla crisi.

Una delegazione dei Lavoratori Ipercoop è pronta ai piedi del palco di via Matteotti dalle prime ore del giorno. Vogliono il confronto, che secondo rumors, Di Maio avrebbe già avviato con loro e non solo per programmare interventi ad horas.

Ieri l’azienda ha avviato la procedura di mobilità per tutti e 134 i lavoratori. Un passaggio che ha scatenato il dramma lavoro al 29esimo giorno di presidio permanente.

Aspettando il premier si sono avvicendati numerosi interventi dei referenti del Movimento Cinque Stelle.

Un giorno particolare quello ad Avellino per Luigi Di Maio. Solo poche ore prima il vicepremier ha fissato le linee guida dell’agenda di Governo. Il fondatore del M5s parlando delle acciaierie aveva sottolineato che non c'è nessuna intenzione di chiuderle. Ok alla bonifica, ma salvaguardando i posti di lavoro. Pronta e puntuale è arrivata la replica del vicepremier e ministro del Lavoro che sottolinea anche come le sanzioni alla Russia stiano creando problemi alle aziende italiane e che all'Ue verranno chiesti più fondi per l'Italia.

Luigi Di Maio è tornato poche ore fa sul caso Ilva dopo che ieri Beppe Grillo aveva pubblicato un post sul suo blog dal titolo "Che il cielo dell'Ilva diventi sempre più blu". "Tutto sarà gestito con responsabilità - assicura il ministro dello Sviluppo economico ai microfoni di Radio Anch'io, programma Rai di Radio 1. "Tutto quello che viene detto da Grillo o da altri, sono opinioni personali. Io non prendo decisioni finché non incontro le parti - prosegue il vicepremier -. Ascolterò la proprietà, i sindacati, il sindaco di Taranto, bisogna cedere la condizione generale, solo dopo prenderò decisioni con responsabilità e se serve anche continuità”. Parole a cui faranno seguito le domande dei giornalisti irpini.

Di Maio affronta poi il tema Nato, dopo le sue dichiarazioni di ieri in cui aveva chiarito la posizione dell'Italia all'interno dell'alleanza atlantica: "Restiamo, ma non supini". Ribadisce oggi il vicepremier: "Ho sempre detto che il nostro Paese deve rimanere nella Nato. Ma le sanzioni alla Russia ci danneggiano". Poi puntualizza: "Noi siamo filo italiani e non filo russi, ma tutte queste decisioni le prenderà Conte nei sistemi internazionali". Parla anche dell'Iva e sull'aumento da evitare, come promesso ieri all'assemblea di Confcommercio. "Il ministro Tria - dice Di Maio - è al lavoro per scongiurare l'aumento Iva sulla quale misuriamo la nostra credibilità. Era uno dei nostri impegni, che abbiamo preso con gli italiani. I soldi si devono trovare".