Avellino

di Pierluigi Melillo

"Noi rappresentiamo la vera discontinuità con il passato". Ciriaco De Mita raduna i suoi seguaci al Viva Hotel per lanciare la sfida elettorale di due delle 7 liste che sostengono l'avvocato Nello Pizza, seduto in prima fila. Il leader ex Dc vola come sempre alto, mostrandosi preoccupato per la "caduta della radice democratica che è alla base della nascita di due movimenti populisti: il M5S e la Lega". De Mita ritiene che "l'Ulivo e il Pd non siano mai riusciti a cogliere la domanda di nuovi diritti" che arrivava dai cittadini, di qui la crisi della politica. Ed è perplesso De Mita rispetto al ruolo dei grillini che "cambiano comportamento senza avere un pensiero, io invece non ho mai cercato un ruolo ma non ho mai rinunciato alla parola". E l'ex premier rimpiange il passato quando anche "la stampa favoriva il dialogo mentre ora alimenta solo l'insulto". Non nasconde il suo difficile rapporto con Avellino: "Non mi sono mai identificato con questa città", dice, sottolineando che "non è mai emersa una classe dirigente ad Avellino, anch'io sono del contado...". Unico riferimento allo scontro politico locale arriva con una stoccata all'ex presidente del Teatro, Luca Cipriano che "sul piano della gestione non ha mai dimostrato di avere idee lucide. E ora si eleva a giudice della moralità". Ma non affonda i colpi De Mita perché – dice – "siamo di fronte a miserie umane, e l'unico sentimento che provo è la pietà verso persone senza senso".

Più diretto Maurizio Petracca ma solo perché "sono stato vittima di ingiurie e attacchi. Replicherò l'11 giugno. Ma mi fa ridere chi si presenta come il vergine della politica dimenticando che è stato per dieci anni nell'amministrazione comunale". E una frecciata a Cipriano la firma anche Giuseppe De Mita: "Su di noi bugie e volgarità da parte di chi è stato impigliato nel sistema di potere e ora si presenta come il nuovo. Noi siamo stati per 9 anni all'opposizione e non siamo in continuità con il passato".